L’Italia, da troppo tempo, sembra essere intrappolata in un sistema politico che guarda allo Stato come la soluzione a tutti i problemi. Anche la destra, che dovrebbe essere la forza del cambiamento, spesso si rifugia in politiche stataliste, dove l’intervento del governo è visto come l’unica via per risolvere le sfide del Paese. Eppure, il vero progresso non risiede nell’espansione del potere statale, ma in una vera e propria svolta pro-mercato, che libererebbe il potenziale degli individui e delle imprese, dando spazio alla creatività e alla libera iniziativa. La destra che sogniamo non è quella che cerca di controllare ogni aspetto della vita economica, ma quella che crede fermamente nella forza del mercato libero, nella capacità degli individui di scegliere, di fare impresa, di innovare senza doversi confrontare con un fardello burocratico soffocante. In Italia, purtroppo, questa visione non ha ancora trovato una sua piena espressione. La destra, che dovrebbe essere il baluardo della libertà economica, si è spesso adagiata su posizioni che difendono un sistema che non stimola la crescita, ma ne limita le possibilità. L’approccio statalista, che ha radici anche nel pensiero di una parte della destra italiana, non è solo anacronistico, ma dannoso. In un mondo che si evolve rapidamente, dove l’economia globale impone sfide nuove e urgenti, l’Italia rischia di restare indietro, incagliata in politiche che impediscono l’innovazione e soffocano l’iniziativa privata. La destra libertaria che auspichiamo non è quella che abbraccia l’idea che lo Stato debba essere sempre presente, ma quella che crede che la forza di una Nazione risieda nella libertà di ogni singolo individuo e nella sua capacità di fare impresa, di scegliere liberamente come vivere e prosperare.
Non c’è niente di romantico in un’economia stagnante, in un sistema che vede il mercato come qualcosa da temere, anziché qualcosa da nutrire e sviluppare. La destra libertaria è una destra che non ha paura del cambiamento, ma lo abbraccia come l’opportunità di un nuovo inizio. Una destra che, piuttosto che difendere il controllo centralizzato, sa che il vero progresso passa per la libertà economica, per la riduzione delle tasse, per meno burocrazia, per un sistema che incoraggi il merito e la competizione, e che non metta ostacoli a chi vuole intraprendere. La bellezza di questa visione non sta solo nell’efficacia delle politiche che potrebbero derivarne, ma nell’ideale profondo di una società in cui ogni individuo ha la possibilità di scegliere la propria strada senza la paura che le sue scelte vengano ostacolate da un potere che non fa che limitare la sua libertà. Non possiamo continuare a vivere nell’ombra di uno Stato onnipresente che si intromette in ogni aspetto della nostra vita. È tempo di una destra che liberi il mercato e metta al centro la libertà individuale come valore fondante. Una destra che sappia fare della competitività e della crescita il proprio punto di forza, senza cedere alle lusinghe di un ritorno a un controllo centralizzato che è, in fin dei conti, il nemico stesso del dinamismo e dell’inventiva. Una destra che non ha paura di modernizzare, di rinnovarsi, di mettere da parte le vecchie ideologie che vedono nello Stato l’unica soluzione. La destra libertaria che sogniamo è quella che riconosce la bellezza della libertà economica, quella che sa che solo in un mercato libero, in una società che permette agli individui di scegliere e di crescere senza limiti imposti dall’alto, si possono creare le basi per un futuro prospero e giusto. Non si tratta di essere contro lo Stato, ma di credere che lo stato debba essere più snello, più efficiente, meno invasivo. La libertà è la vera chiave di volta per risolvere i problemi che l’Italia affronta, e la destra libertaria è il movimento che può portare questa visione in vita. Abbiamo bisogno di una destra che non difenda più un sistema stagnante e burocratico, ma che sappia sognare un’Italia che corre, che cresce, che si fa spazio nel mondo, liberata dai lacci di politiche che non appartengono più al nostro tempo. Una destra che, con la sua forza e il suo coraggio, sappia guidare il Paese verso una vera e propria rivoluzione liberale, capace di dare finalmente agli italiani la possibilità di essere davvero liberi, di costruire il proprio futuro senza le catene del passato.
Aggiornato il 28 gennaio 2025 alle ore 17:47