Accusare Elly Schlein di avere un peso politico irrilevante è sbagliato e indice di pessima mira. Perché Elly non è un soggetto politico, è un prodotto di mercato a cui i geni del Partito democratico sono arrivati usando l’Intelligenza artificiale. Hanno immesso in un cervellone senza cervello tutti i dati necessari per programmare la macchina che avrebbe proiettato nel futuro i rimasugli della sinistra: doveva essere femmina per evitare il patriarcato, brutta contro il rischio di donna-oggetto, bisex per includere, includere tutto. Doveva essere fuori dalle dinastie piddine, ricca per evitare litanie pauperistiche, straniera perché fra i due litiganti lo svizzero gode. Così il computerone ha deciso, peccato che la sua fumata bianca sia stata interpretata con logiche papali e non come sforzo eccessivo dei circuiti integrati, che si sono fusi irrimediabilmente: dunque, la videata prima del decesso della macchina è stata chiara: Elly è il futuro, basta con la politica. Si procede per immagini, anche per sottrazioni: non abbiamo idee, abbiamo preso una batosta elettorale grande, poi tante batostine. Il Governo, per giunta, inanella un successo internazionale dietro l’altro, non resta che spettegolare: guarda come veste Giorgia, il marito pare abbia un’altra, fa bene. Per non parlare della sorella e del cognato. Vengono dalla borgata, mica dai Parioli come noi proletari, non vanno nemmeno a Capalbio. Idea luminosa, si traccia un semicerchio con tante linee. Il braccio destro va tenuto giù, non si sa mai si dovesse discutere se 40° siano già saluto fascista o se il nero scatti da 45° in su, persino se si tratta di una zampa canina: sarebbe la prova di un addestramento fascista.
Sinistra cercasi. Quella vera, che azzardi qualche proposta, perché l’opposizione serve a bilanciare, ad alimentare il dialogo, non i gossip. L’Intelligenza artificiale è al servizio di un gioco di ruolo a cui gli italiani assistono increduli. Fabbrica frasi ridicole, astruse, prive di senso, e le mette in bocca alla capetta finta. I moderati ridacchiano, gli stessi sudditi della segretaria piddina sono imbarazzati, le sue parole non hanno nemmeno un punto seppur vago di riferimento a una qualsiasi realtà. Si rimpiange persino il comunismo che alzava la voce con slogan di cui la storia ha dimostrato l’assurdità. Ma muovevano l’acqua, spingevano gli uomini liberi a combattere per costruire una società più liberale possibile. Un tempo c’era la scuola delle Frattocchie. Ora, perché no, Atreju potrebbe aprire ai pronipoti di Enrico Berlinguer: forse non saranno d’accordo con le tesi proposte dalla destra, però, piuttosto che il vuoto spinto, è meglio elaborare quello che si ascolta per ricostruire un pensiero dalle macerie ellyane. Ma la politica del pianerottolo con i pettegolezzi nell’hard disk dell’Ia, per favore, quella no.
Aggiornato il 27 gennaio 2025 alle ore 18:17