Centro riformista, Sala: “Una nuova forza può essere utile”

Beppe Sala apre alla possibilità di una formazione politica centrista che dialoghi con il Partito democratico. Il sindaco di Milano, intervistato dal Corriere della Sera, ritiene necessario un confronto sul grande centro riformista. Secondo Sala, “non è uno scontro tra chi pensa sia meglio un rafforzamento all’interno del Pd piuttosto che una forza aggiunta all’esterno. Mi sembra che sia cattolici sia riformisti esprimano la volontà di contare di più in termini di idee. Rimango convinto che una nuova forza possa essere utile”. Il primo cittadino ne ha “parlato molto con la segretaria e non penso di aver inteso male se affermo che anche Elly Schlein auspichi una forza che si affianchi al Pd. La questione è: per fare che cosa?”, chiede Sala. “Penso – afferma il sindaco – che non ci si debba limitare a dare patenti di moderazione, ma essere in grado di offrire soluzioni concrete. Credo anche che il tema del federare stia poco in piedi. Non ha senso continuare a immaginare federatori. Bisogna pensare come occupare uno spazio dove la domanda è forte, ma l’offerta è debole. Non voglio mettere parole in bocca a Schlein, credo però che su questo sia totalmente d’accordo. È consapevole che manca qualcosa. Il centrodestra vince perché ha Forza Italia”.

Sala avverte: “Schlein va supportata per tre motivi. Ha vinto le primarie. Nelle elezioni locali ed Europee è andata bene. L’ultimo motivo, anche se può sembrare provocatorio è: se non Schlein chi? Chi fa il nome di qualcuno che oggi si sentirebbe in grado di candidarsi a segretario del Pd? Lo so che è provocatorio, ma è anche molto realista. Smettiamola di mettere in discussione Schlein. È lì per meriti. Ho un carattere un po’ urticante ma non mi metterò mai lungo il fiume per dire poi cosa succede. Voglio dare un contributo: il mio tema è che il centrosinistra sia competitivo ovunque”. Il sindaco di Milano poi guarda anche al terzo mandato: “So che al 99 per cento non verrà mai concesso. Il Pd lo considera un residuo del passato. So che non passerà mai, ma è comunque una battaglia sacrosanta, perché mi devono spiegare come mai siamo l’unico Paese europeo in cui c’è questo limite. Ho una mia lettura che ho ritrovato nei quattro libri di Antonio Scurati su M, ovvero ho la sensazione che il Paese sia ancora sotto il condizionamento del fascismo, con la paura di dare troppo potere a qualcuno. Ancora governa questa riflessione. Posso dire che è una sciocchezza?”.

Il mandato di Sala scade nella primavera 2027. Esattamente un anno dopo ci solo le Regionali lombarde. Si candida a governatore? “Mancano tre anni alle Regionali. Quello che mi interessa – sottolinea Sala – è che si trovi la formula per parlare a questi territori. Dall’Appenino in su stiamo parlando di sette Regioni e nessuna è governata dal centrosinistra. Le Regioni gestiscono dei fondi importantissimi per lo sviluppo, dalla sanità ai trasporti. Noi a sinistra parliamo tanto di diritti, ma il diritto alla creazione di un benessere individuale e collettivo è un diritto o no? Sappiamo interpretare i bisogni del piccolo imprenditore che vuole creare il suo benessere e di trascinare in questa idea di benessere anche quelli che lavorano con lui? Questo è un linguaggio che deve appartenere al centrosinistra, poi si può parlare di cattolici, non cattolici e di correnti, ma parlare a questi mondi è fondamentale. Il Pd deve rendersi conto che deve rimediare alla sua carenza. L’imprenditore è alla ricerca di qualcuno che sente vicino rispetto ai suoi obiettivi di vita”.

Aggiornato il 20 gennaio 2025 alle ore 18:01