Rai, Simona Agnes: “Pronta a fare la presidente di garanzia”

“Nello spirito di servizio come mio padre Biagio prima di me”. Con queste premesse, Simona Agnes, consigliere di amministrazione della Rai e candidata alla presidenza del centrodestra (in quota Forza Italia) scrive un comunicato-appello partendo da una ricorrenza che ha segnato la storia della tivù pubblica. “Sono a disposizione – afferma – per svolgere, con la massima serietà e professionalità, l’incarico di presidente della Rai, nel pieno rispetto del mandato e del pluralismo e degli orientamenti della commissione di Vigilanza. Sarebbe per me un onore svolgere un ruolo di garanzia, nei confronti di tutti con profondo e convinto spirito di servizio come prima di me ha fatto mio padre, Biagio Agnes che ha dedicato la sua vita alla Rai”. Lo afferma Simona Agnes, ricordando che il 15 dicembre di 45 anni fa nasceva il Tg3 sotto la direzione del padre, con la condirezione di Sandro Curzi. Agnes ebbe il difficile compito di dare l’abbrivio a un telegiornale all’inizio privo di mezzi tecnici, che solo l’autorevolezza del suo vertice riuscì a far diventare a poco a poco un importantissimo punto di riferimento nazionale.

Oltre agli storici conduttori Mariolina Sattanino, Giulio Sciorilli Borrelli e Lucio Marcatajo, Biagio Agnes volle in squadra Franco Alfano, già mezzobusto di Gbr per la quale nel 1978 era stato il primo a documentare il ritrovamento del corpo senza vita di Aldo Moro. Capitanato dall’autorevole – ma mai autoritario – Agnes, poi divenuto nel 1989 vicedirettore generale Rai per la radiofonia, quindi nel 1982 direttore generale della tv pubblica, il Tg3 spiccò a poco a poco il volo diventando un baluardo dell’approfondimento pubblico. La dichiarazione di Simona Agnes di essere una figura “di garanzia non cambia nulla, noi restiamo indisponibili a parlare di nomi prima che della riforma della Rai i ruoli solo dopo”. Così il capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai, Stefano Graziano. “Continuano a parlare di posti e di occupazione e non di ciò di cui ha bisogno la Rai. Il tema non sono le persone ma il metodo usato per individuarle”, in questo caso “esclusivamente dal centrodestra”. L’appello di Simona Agnes raccoglie anche le reazioni negative del Movimento 5 stelle e Alleanza verdi e sinistra.

“La dichiarazione di Agnes non cambia nulla. Serve un nome nuovo evidentemente lontano dai partiti’, dice il capogruppo del Movimento 5 stelle in Vigilanza Dario Carotenuto. Angelo Bonelli, leader di Verdi, ritiene che “una nota alle agenzie di stampa non sia il modo migliore per parlare di pluralismo e garanzia” e chiede che la maggioranza “dia un segnale chiaro su quando intenderà portare in Parlamento la discussione per la riforma Rai che recepisce il Media Freedom Act che liberi la Rai dal controllo dei partiti”. Dopo una serie di riunioni andate a vuoto, anche l’11 dicembre la maggioranza ha nuovamente disertato la seduta della bicamerale, convocata per votare dalla presidente Barbara Floridia, del M5s. Presenti invece Carotenuto e Dolores Bevilacqua del M5s, Dafne Musolino e Maria Elena Boschi di Italia viva, Stefano Graziano del Pd.

Aggiornato il 16 dicembre 2024 alle ore 16:03