Licia Ronzulli sbarra la strada ai transfughi del Terzo polo. “Sulle adesioni al partito vorrei ci fosse più attenzione. Va bene aprire le porte, ma senza svenderci. Soprattutto per chi fino a un minuto prima ci attaccava e infangava il nome di Silvio Berlusconi”. È quanto afferma la vicepresidente del Senato, esponente di spicco di Forza Italia, nel corso di un’intervista al Tempo. Per Ronzulli, “far parte di questa famiglia non può essere una scappatoia per chi vuole garantirsi un futuro politico. Non penso che chi è andato via sognasse un’alternativa al bipolarismo, perché non c’erano le condizioni allora e non ci sono nemmeno oggi”. Mara Carfagna e Mariastella Gelmini “non sono uscite proprio in punta di piedi da Forza Italia ma in pieno dissenso dalle scelte fatte da Berlusconi. E la notizia di un loro eventuale ritorno nel nostro partito, che non difetta del vizio della memoria, stava facendo rumore. E anche loro lo sanno bene”. Ronzulli rincara la dose. Il fallimento del Terzo polo “l’ho preannunciato nel 2022, appena nacque. Era solo questione di tempo. Quando nascono, i cartelli elettorali hanno un solo obiettivo: ottenere posti in Parlamento. A unire è solo la prospettiva di una poltrona. Una volta che l’hanno portata a casa, Matteo Renzi e Carlo Calenda hanno subito cominciato a litigare”. “Tutte le idee servono ad arricchire il dibattito, a dare contributi che possono rivelarsi vincenti – ha detto poi – Fin dalla sua nascita, Forza Italia è stata la casa che ha accolto chi proveniva da esperienze politiche diverse. Per fare in modo che questo accada però è necessario che ci sia uno spazio reale di confronto, per fare sintesi e arrivare a una proposta unitaria. Altrimenti rischiamo di diventare una Torre di Babele”.
Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, è di tutt’altro avviso. “Le ultime elezioni europee – afferma a Repubblica – hanno sancito la fine del progetto del Terzo polo. Ed è evidente che il compito di chi crede nel centro è quello di tornare nel centrosinistra o nel centrodestra. Noi moderati deve aprirsi alla società civile e alla classe politica che in questi anni ha lavorato a un progetto politico che ci accomuna nel Ppe. Con Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Giusy Versace c’è una storia comune”. Alla domanda se ci sia una regia di Giorgia Meloni, che teme un rafforzamento di Forza Italia, Lupi risponde: “Il rafforzamento dei singoli partiti del centrodestra è frutto della buona visione politica di Meloni. In queste settimane ci siamo visti tante volte, non solo con Giorgia Meloni orgia ma anche con Antonio Tajani”. Con Forza Italia “i rapporti sono ottimi, siamo nella famiglia comune del Ppe e veniamo dalla sintesi che fece Berlusconi delle tradizioni moderate e centriste. E dobbiamo raccogliere di nuovo quei pezzi di società civile. Alle Europee ci siamo presentati insieme, credo che adesso noi abbiamo un compito: quello di allargare e recuperare una parte di elettorato che oggi si astiene”. Sulla Rai Noi moderati in Vigilanza voterà come presidente Simona Agnes cara a Forza Italia? “È giusto confrontarsi con le opposizioni. Nel frattempo però la legge c’è e va rispettata: credo che l’errore da evitare sia lasciare la Rai senza un Cda rinnovato. L’opposizione avrà i suoi rappresentanti, la maggioranza deve mettere ai vertici persone che abbiano competenze e Simona Agnes ha tutte le carte in regola per guidare la tivù pubblica”.
Aggiornato il 20 settembre 2024 alle ore 16:12