“Sventeremo tutte le congiure”. Lo afferma, con piglio polemico, Tommaso Foti. Il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, intervistato dalla Stampa, sostiene che ci siano “degli attacchi concentrici che lasciano supporre che qualcuno pensi di poter sostituire con una spallata il voto popolare. Ma lo sconsiglierei, a chi ci sta provando, perché si romperebbe solo la spalla”. Secondo Foti, “sperano che il Governo non vada via per elezioni, ma per congiure plurime”. Il plenipotenziario di Fdi nega che ci siano scontri all’interno dell’Esecutivo sull’intelligence: “Nel Governo non è in atto nessuno scontro sui vertici dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna). Ho letto fantasiosi retroscena, ma la tesi di una divergenza tra membri dell’Esecutivo appare destituita di ogni fondamento”. L’esponente di Fdi commenta anche la richiesta di condanna di Matteo Salvini: “Una legge non può essere interpretata, da parte dei pm, in modo tanto estensivo da stravolgerne il senso. Il potere legislativo spetta al Parlamento e quello giudiziario alla magistratura. Se iniziamo gli uni e gli altri in una politica degli sconfinamenti, diventa difficile mantenere i poteri in equilibrio”.
Foti si rivolge anche al leader del Movimento 5 stelle: “Se Giuseppe Conte dice di non aver condiviso, al tempo in cui era presidente del Consiglio, l’operato del ministro dell’Interno Matteo Salvini, perché non gli ha chiesto le dimissioni o si è dimesso lui stesso? Mi viene da pensare che forse lo giudicava un atto politicamente inopportuno, ma di certo non lo considerava un possibile reato, altrimenti non si spiega”. Foti ribadisce: “Sulla difesa a Salvini da parte del Governo non c’è alcuna reazione scomposta, come invece commenta oggi il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia. Noi abbiamo ben chiara la separazione dei poteri e la rispettiamo”. Foti rimarca: “Ricordo che venne garantito il diritto allo sbarco a chi ne aveva bisogno, e che la scelta della Open arms di restare a largo di Lampedusa venne ostinatamente mantenuta nonostante Francia, Germania e Spagna avessero dato immediata disponibilità ad accoglierla. Era dunque chiaro l’intento di piegare la linea politica del Governo”.
Aggiornato il 16 settembre 2024 alle ore 15:44