I diritti fondamentali sono di tutti

Non può esserci una autorità senza limiti, nemmeno se si tratta della maggioranza. Concetto originale, alla luce del quale sarebbe altrettanto interessante sapere dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che lo ha espresso, cosa ritiene sia successo durante il Covid, con il provvedimento che ha obbligato gli italiani a casa, sulla base di Dpcm redatti da soggetti non eletti, ovvero Giuseppe Conte prima e Mario Draghi dopo. Se la maggioranza, voluta e votata dai cittadini, deve essere “calmierata”, cosa dobbiamo pensare di uno non eletto che decide così, come ha deciso per tutti?

Mattarella ci dice anche che la maggioranza – votata ed eletta dal popolo italiano – deve trovare un limite di fronte alla tutela dei diritti fondamentali. Anche questo concetto è originale, nel momento in cui si conferma che quella maggioranza emerge proprio dall’espressione più squisita del diritto fondamentale del voto, di chi cioè la vota e la elegge. Vale più la maggioranza democraticamente votata ed espressa dagli elettori italiani alle elezioni, in base al fondamentale diritto di voto, oppure un altro diritto fondamentale, espresso da chi? Da un non votato?

Mattarella si riferisce ai diritti fondamentali delle minoranze non elette. I diritti fondamentali sono di tutti e, in politica, è la maggioranza votata a tutelarli, compresi quelli delle minoranze. Sono la stessa cosa i diritti fondamentali della maggioranza e della minoranza. La politica fonda le decisioni sulla maggioranza votata, ma i diritti fondamentali sono e rimangono di tutti. Sia che siano delle persone votate che costituiscono la maggioranza, sia dei non votati, che fanno parte della minoranza. I diritti fondamentali appartengono a tutti.

Il problema non è la politica che tutela democraticamente – cioè secondo il sistema democratico di voto che ci siamo dati come collettività – i diritti fondamentali che sono di tutti. Il problema, quello sì davvero grave, è quando uno solo arroga a se stesso, come gli piace e pare, secondo la sua arbitraria interpretazione soggettiva, la “disposizione” circa i diritti fondamentali. Perché in quel caso, proprio perché è uno solo senza voto e maggioranza alcuna dietro di sé, dispone per tutti. Come disgraziatamente avvenuto durante il Covid.

Aggiornato il 04 luglio 2024 alle ore 15:20