Pichetto Fratin, passi avanti verso il nucleare

Il governo di Giorgia Meloni apre all’energia atomica. La decisione è stata presa, perché il nucleare “è la via obbligata”, ha detto in un’intervista al Foglio il ministro dellAmbiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. L’Esecutivo ha quindi deciso di inserire l’energia blu nell’aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), provocando una cesura netta col passato. I due grandi punti interrogativi portati avanti dal ministro riguardano l’impossibilità di raggiungere – entro il 2030 – la decarbonizzazione esclusivamente attraverso le rinnovabili e la necessità di abbassare il costo dell’energia. “In Italia consumiamo circa 305 terawatt all’ora di energia elettrica allanno”, ha spiegato Pichetto Fratin alla Festa dellInnovazione del quotidiano. “Gli analisti dicono che la proiezione al 2050 è di un consumo di 700-750 terawatt allora”, ha aggiunto il ministro.

L’energia green non può, da sola, prendersi carico del fabbisogno nazionale: “Il fotovoltaico produce di giorno e ha il problema dei terreni – ha ragionato Fratin – leolico possiamo farlo off-shore ma funziona solo quando c’è vento, si possono fare gli accumuli con le batterie, ma serve il litio”, e così via. Più problemi che soluzioni. E poi, se si considera il ventaglio di opzioni che ha il Paese per produrre energia, manca totalmente il mix energetico per decarbonizzarci facendo affidamento solo sull’energia “verde”. “Dobbiamo renderci conto della realtà, dobbiamo mettere il nucleare, quello di nuova generazione, non più le grandi centrali ma somme modulari”, ha spiegato il ministro dell’Ambiente.

Ed ecco il passaggio formale, ratificato, dell’apertura al nucleare da parte dell’Esecutivo Meloni. Il Pniec era stato consegnato alla Commissione europea solo un anno fa, con l’energia atomica inserita solamente nell’ambito dei progetti di ricerca. Ma dopo riflessioni interne e con i portatori d’interesse, il 30 giugno il Governo italiano inserirà ufficialmente il nucleare di nuova generazione nel Piano. Secondo Pichetto Fratin, tra il 2040 e il 2050 l’Italia avrà una sua produzione di energia atomica, pari al 20 per cento della proiezione del consumo. In breve, si tratterebbe di quelle 700-750 terawatt all’ora di cui parlava il Ministro. “Questa svolta – ricorda il titolare del Mase – è resa possibile anche dalla decisione dell’Unione europea di inserire l’energia atomica nella tassonomia verde”. Adesso, toccherà al costituzionalista Giovanni Guzzetta definire il quadro giuridico-regolamentare rispetto all’energia blu.

Aggiornato il 14 giugno 2024 alle ore 14:11