Marco Travaglio sentenzia la fine politica dell’avvocato del popolo. Secondo il direttore del Fatto Quotidiano, i pentastellati guidati da Giuseppe Conte sono “precipitati alla percentuale Lidl del 9,99, sono i veri sconfitti”. Nel suo ultimo editoriale, Travaglio ha passato al setaccio la forza politica fondata da Beppe Grillo per capire le cause del risultato ottenuto alle Europee. L’ex premier, dal canto suo, prende “atto del risultato deludente rispetto a quella che è la valutazione del punteggio politico nazionale. Potevamo fare di meglio. Faremo una riflessione interna sulle ragioni del risultato che non è quello che ci aspettavamo”. Per Travaglio, i motivi della sconfitta, “sono arcinoti”. Tra i punti che più hanno reso evidente il fallimento elettorale del Movimento 5 stelle, c’è il fatto che sono stati candidati personaggi poco noti.
Secondo il giornalista, “le liste di sconosciuti (tranne Pasquale Tridico e pochi altri, che infatti vanno bene) non attirano voti e non smuovono astenuti, specie se gli unici elettori interessati sono quelli di opinione che non vendono o scambiano il voto. Se poi l’unico valore aggiunto rimasto, cioè Conte, non può e non vuole candidarsi per finta mentre gli altri lo fanno senza pagare pegno, anzi guadagnandoci, è dura restare a galla”. Il direttore del Fatto Quotidiano non esclude che il partito di cui Giuseppe Conte è ora leader possa andare “incontro all’estinzione”. Tuttavia, il Movimento 5 stelle “meriterebbe un rilancio, non una resa, con nuove regole diverse da quelle pensate quando nella loro utopia Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio gli davano dieci anni di vita”. Per Travaglio, “la tentazione di Conte di passare la mano è comprensibile: sbattersi tanto per raccogliere così poco è frustrante e restare dopo tale batosta può sembrare avvitarsi alla poltrona”.
Frattanto, arrivano le accuse di Davide Casaleggio, presidente dell’associazione Rousseau e figlio di Gianroberto. “Quello dei 5 stelle alle elezioni europee – ha sentenziato infatti l’imprenditore – è un risultato disastroso. Quando prendemmo il 21 per cento alle europee del 2014 Grillo si prese il Maalox. Adesso Emmanuel Macron con un 15 per cento chiama le elezioni. Sicuramente servirà una decisione importante”, ha commentato Casaleggio, arrivando a trarre anche delle conclusioni drastiche. Le eventuali dimissioni di Conte? “Parlo da un punto di vista aziendale: un amministratore delegato che gestisse un’azienda in questo modo metterebbe a disposizione il proprio ruolo”, ha risposto il presidente di Rousseau. Una sonora bocciatura per l’ex premier. Per Casaleggio, “si è voluto trasformare un movimento di milioni di persone in un partito unipersonale, cambiando una regola alla volta e pensando di poter fare meglio. A ogni regola che è venuta meno si sono persi voti: alle Politiche 6 milioni, qui altri 2 milioni. Credo sia necessario un po’ rivedere le cose”.
Aggiornato il 11 giugno 2024 alle ore 17:32