Tommaso Foti ritiene necessaria l’unità dei conservatori a livello continentale. In un’intervista al quotidiano Il Tempo, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera afferma quanto sia “naturale e doveroso tentare di costruire e prospettare con onestà e trasparenza un’alleanza di centrodestra anche in Europa. La campagna elettorale entrerà nel vivo nelle prossime due settimane. Penso ci sarà un’accelerata nelle varie manifestazioni dei partiti, ma anche nell’interesse dell’opinione pubblica. Il vero ostacolo da superare è l’astensionismo. Anche perché deve essere chiaro un concetto: più gente voterà e più sarà forte la proposta di cambiamento”. Alla domanda se Marine Le Pen sia da considerare una leader affidabile, Foti risponde: “Ogni leader ha delle forme di apprezzamento su alcune questioni fondamentali ad esempio sul terreno delle libertà. Dopodiché devo anche dire che la vera sfida per tutti, anche per i socialisti, sarà un’Europa che non abbia come stella polare il green deal che rischia di ridurre a ben poco l’industria europea. La rivoluzione verde porterà povertà è disoccupazione. Il buon senso prima delle ideologie suggerisce di fermarsi in tempo”. Quanto alla legge sulla par condicio, Foti aggiunge: “Si tratta di una legge approvata per solo andare contro Silvio Berlusconi. Oggi sono cambiati gli scenari essendo candidata la leader del primo partito e la leader del primo partito d’opposizione credo fosse interessante, per gli italiani, assistere a quel confronto”.
La scorsa settima Foti, nel corso di un’intervista alla Stampa, aveva rivendicato il primato di Fratelli d’Italia all’interno della coalizione di centrodestra. “Noi – aveva detto – siamo il primo partito, perciò ci dobbiamo far carico di trovare dei punti di equilibrio. Da questo punto di vista siamo sempre disponibili a evitare fibrillazioni in maggioranza”. Quanto alla stretta sul Superbonus, Foti non aveva mostrato dubbi: “Ha creato voragini nel bilancio dello Stato, dobbiamo usare buon senso e senso di responsabilità. La stretta che abbiamo approvato non è stata decisa a cuor leggero, è indispensabile per non arrivare a novembre con l’esame della Legge di Bilancio avendo il rimpianto di non essere intervenuti in tempo per tappare il buco. Non c’è retroattività. E se avessimo la bacchetta magica per moltiplicare le risorse in entrata e attenuare le uscite non staremmo qui a parlare dei dissesti del Superbonus. La politica non è propaganda, noi dobbiamo assumerci le responsabilità davanti agli italiani”.
Aggiornato il 21 maggio 2024 alle ore 17:16