Roberto Occhiuto evita i “pranzi-questua”. Lo afferma il presidente della Regione Calabria, in un’intervista al Fatto Quotidiano. Occhiuto dice di avere coscienza che la poltrona su cui sta seduta “consuma. Quindi ai consiglieri regionali e agli assessori della mia Giunta ho detto: voi dite che curate il territorio. Io devo difendere la mia ambizione di non uscire consumato da questo ufficio. Essendo la sanità la maggiore industria pubblica, l’area più delicata e più esposta alle richieste, ho deciso di troncare ogni connessione, discussione, valutazione”. Lo dichiara il governatore calabrese. “Ho comunicato agli imprenditori della sanità che non li avrei ricevuti singolarmente ma avrei conosciuto e dibattuto dei loro problemi con i rappresentanti di categoria”, spiega Occhiuto. Il governatore sottolinea che tra le precauzioni prese c’è quella di “non accettare mai inviti a pranzo. Mangio con due amici, sempre gli stessi. Ricevo solo nel mio ufficio e chiedo a chi vuole vedermi di anticipare con una email alla mia segreteria il tema del colloquio. Perciò evito. Yacht? Non me ne intendo, non fa per me. È per tenere alto l’avviso che con me bisogna immaginare la cornice programmatica del colloquio e individuare il limite, diciamo”.
Il tema “spinoso” è quello della sanità. “È la maggiore industria pubblica, l’area più delicata e più esposta alle richieste”, come rimarca lo stesso Occhiuto. “Per cui mi sono detto: più sto lontano, meglio è”. Ricorda, poi, il presidente della Regione Calabria, di aver sottoscritto un protocollo d’intesa con la Dia per evitare infiltrazioni nel Pnrr. Alla domanda se ha mai ricevuto qualche proposta “hard”, Occhiuto specifica: “Mi è capitato. Mi è capitato di ascoltare proposizioni, anche da un sindaco è venuta fuori una proposta”, sostenendo di aver rifiutato: “Certamente”. Infine – chiede Il Fatto Quotidiano – ritiene il governatore ligure Giovanni Toti innocente? “Da quel che credo, sì”, conclude Occhiuto.
Aggiornato il 20 maggio 2024 alle ore 16:11