Antonio Tajani professa ottimismo. Il leader di Forza Italia è convinto che la tornata elettorale di giugno “non sarà una rivoluzione per il centrodestra e per la politica italiana”.
In un’intervista al QN, il vicepremier e ministro degli Esteri commenta la volata finale per le Europee. “Il voto – afferma – non avrà effetti sul Governo. Confermerà la forza della nostra coalizione, e se ci sarà un cambiamento nei rapporti di forza tutto sarà gestito con equilibrio”.
Secondo Tajani, non bisogna “vivere ossessionati dalla conta, dalla verifica dei rapporti di forza fra i nostri partiti politici sulla scena nazionale. Il successo si misura dalla qualità delle persone che eleggeremo, non sulla vittoria ideologica di una impostazione politica lontana dai bisogni dei popoli europei”.
Il vicepremier sottolinea come in Europa “Forza Italia sarà il primo partito italiano ad avere un ruolo decisivo. I nostri rappresentanti saranno determinanti perché sono nel Partito popolare europeo”, spiega. “E il Ppe sarà la prima formazione politica, esprimerà il presidente della Commissione e del Parlamento e orienterà molte scelte europee. Ripeto: noi di Forza Italia siamo il Ppe”.
Un tema caldo è quello della guerra ibrida che si può scatenare sull’Europa. “Le crisi e i drammatici conflitti mondiali in corso alimentano una pericolosa guerra ibrida con un potenziale disorientamento e una conseguente sfiducia nelle istituzioni e una relativa disaffezione al voto e alla partecipazione democratica”, conclude. “Abbiamo di fronte scadenze elettorali decisive per il nostro futuro e la migliore risposta è certamente quella di unire le forze come è stato fatto più volte in Europa sia con l’European Media Freedom Act sia con il recente Ai Act per governare l’Intelligenza artificiale”.
Aggiornato il 08 maggio 2024 alle ore 16:44