Giuseppe Conte estende la questione morale a tutti i partiti. Escluso il suo. “Voto di scambio politico-mafioso, truffe, corruzione: la politica sta dando uno spettacolo impietoso”. Lo spiega il leader del Movimento 5 stelle in un’intervista a QN in cui commenta le inchieste giudiziarie che hanno coinvolto la politica nelle ultime settimane. “Questo – prosegue – frustra le speranze dei cittadini, che si allontanano dalla partecipazione. Come ai tempi di Mani pulite, la classe dirigente del Paese rischia di perdere il treno di un radicale cambiamento, di una radicale bonifica della vita politica e delle sue regole del gioco”. Secondo Conte, “questo treno lo sta perdendo per prima la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che non ha detto una parola su un suo esponente in Sicilia arrestato per voto di scambio politico-mafioso, che non fa dimettere i suoi ministri nemmeno di fronte a pesanti inchieste che riguardano truffe sui fondi Covid”.
Gli italiani secondo l’ex premier “hanno bisogno di segnali diversi e di tornare a credere nella politica: per questo in Puglia abbiamo lasciato posti in Giunta e incarichi dopo le inchieste su quel territorio e proposto un Patto per la legalità”. Dopo aver mandato in frantumi l’alleanza con il Pd, Conte sostiene che “il Movimento 5 stelle, anche a Bari, dove sono scattate inchieste e dove si voterà, non abbiamo mai smesso di lavorare per l’unità. Di fronte alle tante inchieste di queste ultime settimane, non potevamo far finta di nulla – spiega ancora – siamo inflessibili con il centrodestra che ignora e calpesta la questione morale e dobbiamo esserlo altrettanto anche quando queste inchieste toccano altri partiti con cui ci presentiamo in coalizione. Questo non è opportunismo o slealtà – conclude – ma significa mantenere la barra dritta”.
Aggiornato il 20 aprile 2024 alle ore 12:57