Ponte sullo Stretto, Salvini: “Non farlo sarebbe un danno”

“L’ossessione dei giornalisti è quando parte il Ponte, per me l’importante è che parta e non farlo sarebbe un danno economico, sociale e ambientale senza senso”. Così il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, nel corso del convegno sulla Giornata nazionale della prevenzione e mitigazione del rischio Idrogeologico. Il leader della Lega, poi, sottolinea: “Il ponte 15 anni fa non avrebbe risolto i problemi della Sicilia, oggi è l’anello di congiunzione che unisce i 30 miliardi di euro di cantieri aperti in Sicilia e gli altri 30 in Calabria”. Con l’aggiunta: “Solo in Italia c’è un dibattito politico sulle opere pubbliche”.

Il Capitano, tra l’altro, ricorda: “Stiamo lavorando a un Piano acqua, non costruito a livello centrale ma abbiamo chiesto ai territori quali sono gli interventi prioritari. Sono arrivate 562 domande per un importo di oltre 13 miliardi di investimenti. L’obiettivo è arrivare ad un buon punto di messa in sicurezza del territorio”. In più, osserva: “In questi mesi mi sono scontrato con tanti no ideologici. Ad esempio, per qualcuno il Mose non serviva ma solo nel 2023 le barriere del Mose hanno salvato Venezia per ben 25 volte dall’acqua alta”.

Nel calderone, tra l’altro, c’è chi mugugna. Come Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra: “Documenti vecchi e illeggibili, mancano le prove del vento e della zonizzazione sismica. Ecco, questo è quello che ha presentato la Società Ponte sullo stretto di Messina per realizzare il progetto: una vergogna. E Salvini vuole continuare a spendere 14 miliardi di euro mentre il Sud non ha trasporto pubblico”. Di altro tenore l’intervento di Maurizio Lupi (Noi moderati): “I ponti sono fatti per unire e non per dividere: non rendiamo anche il Ponte sullo Stretto l’ennesimo totem di uno scontro politico all’Ok Corral. Siamo sempre stati favorevoli alla realizzazione del Ponte perché, oltre a essere un’infrastruttura strategica per il Paese, indispensabile per i collegamenti tra la Sicilia e la terraferma, sarebbe un’opera di alta ingegneria, un simbolo dell’Italia, delle sue innovative capacità progettuali, delle altissime competenze tecniche e scientifiche. La richiesta di una maggiore documentazione del Ministero dell’Ambiente – termina – certifica la volontà del Governo di realizzarlo nella massima sicurezza e col minor impatto ambientale possibile, con tempi e costi certi”.

Aggiornato il 18 aprile 2024 alle ore 14:00