Riforme, Foti: “Abbiamo preso un impegno con gli elettori”

“Lavoreremo ancora, cercheremo ancora di trovare punti comuni, anche se sappiamo che esistono contrarietà di principio. Ma stiamo attenti a non creare polemiche inutili”. Daniela Ternullo, vicecapogruppo di Forza Italia in commissione Affari costituzionali del Senato, in un colloquio con il Corriere della Sera, circa il via libera al premierato, osserva che l’iter sta andando “nella direzione giusta: rispetto al testo originario abbiamo tutti insieme lavorato nella maggioranza per trovare un giusto equilibrio, e anche se ancora qualcosa potrà essere modificato nel prosieguo dei lavori. Il principio dell’elezione diretta di chi rappresenta il popolo è un punto fermo, da cui non si torna indietro”. A seguire, indica che in merito alla legge elettorale se ne discuterà più avanti. Prima, continua, “stabiliamo quale sistema costituzionale il Paese dovrà avere, poi penseremo alla legge elettorale. E quindi, la riforma dovrà essere approvata almeno in prima lettura dalle due Camere”.

Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, dal canto suo sostiene che la maggioranza è pronta ad affrontare un referendum sulle riforme costituzionali. E, più precisamente, specifica: “Certo. Se ci sarà, saremo pronti. Abbiamo preso un impegno con gli elettori del centrodestra e lo abbiamo mantenuto. La domanda sarà semplice: volete che il voto espresso alle urne sia mantenuto o tradito?”. Inoltre, allontana i cattivi pensieri da paragoni scomodi. Ovvero, da quanto accaduto nel 2016 a Matteo Renzi. Per Foti, in quell’occasione, l’attuale leader di Italia viva “ha fatto della campagna elettorale un all-in: o vinco, o me ne vado. Fu una forzatura per vincere e lo ha fatto perdere. Il destino del Governo lo decidono gli elettori”: questo è il pensiero dell’esponente di Fdi in un’intervista al Messaggero.

C’è accortezza, comunque, sulla possibilità di un voto in aula prima delle Europee: “I tempi ci sono – sottolinea – ma non faremo colpi di mano, né vogliamo una bandiera da issare. È una riforma sul cuore della democrazia e ben venga il confronto parlamentare. Finora abbiamo visto solo ostruzionismo. Legittimo, certo, ma poco utile”. In ultimo, Foti chiarisce che se un Governo viene sconfitto in Aula, dopo aver messo la fiducia su un provvedimento, è necessario tornare alle urne: “Mi sembra la soluzione più ovvia. Un conto è un impedimento fisico, che giustifica un avvicendamento a Palazzo Chigi, altro è una crisi politica che richiede una nuova verifica con gli elettori”.

Aggiornato il 03 aprile 2024 alle ore 14:31