Dossieraggi, per Tajani “bisogna capire qual è la cupola”

“Non credo che sia un sottufficiale della Finanza il regista di tutta questa operazione di dossieraggio”. È di questo avviso Antonio Tajani, ministro degli Esteri, che a Mattino 5 sottolinea: “Forse è stato utilizzato da qualcuno da cui riceveva ordini. Bisogna capire qual è la cupola: una persona, un gruppo, per quali fini?”. A seguire, specifica: “Pasquale Striano lavorava a contatto stretto con l’antimafia, con l’ex procuratore Cafiero de Raho, ha seguito per lui tante indagini. Bisogna capire chi gli dava gli ordini e a che fine venivano utilizzate le informazioni sensibili. Se erano finalizzate a fare un regalo alla stampa forse anche, oppure potevano essere utilizzate da servizi stranieri?”.

Sul caso dossier, poi, dice la sua pure Gianluca Cantalamessa, senatore, responsabile nazionale del dipartimento Antimafia del Carroccio e capogruppo nella commissione Antimafia. In un’intervista al Corriere della Sera, evidenzia che si tratta di una vicenda “su cui abbiamo il dovere di andare fino in fondo. Non soltanto per la Lega, ma per tutti gli italiani. Qui c’è davvero in gioco la democrazia”. In più, commenta: “Qui è emerso un quadro assolutamente inquietante di accessi illeciti alle banche dati più riservate. In contestualità, con i momenti elettorali e quasi soltanto nei confronti del centrodestra, con un’attenzione ancora più concentrata sulla Lega”. E osserva: “Non ho idea di che cosa ci sia in quel fascicolo. Quello che mi è parso molto strano è che di solito i fascicoli della Dna, quando non riguardino la lotta alla criminalità organizzata, non restano alla Dna. Quando non attengono al crimine organizzato vengono passati alla procura di competenza. In questo caso – chiosa – eravamo in presenza di un fascicolo, trattenuto alla Dna e non inviato alla procura di competenza”.

Matilde Siracusano, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia, intervenuta a Start, su SkyTg24, dichiara: “Il centrodestra non sta facendo alcuna strumentalizzazione né tantomeno vittimismo, ma è palese che al momento il 99 per cento dei politici attenzionati sono di una sola parte politica, spesso in circostanze particolari come la formazione del Governo. Dunque – va avanti – si può almeno supporre una finalità politica di certe pratiche. Parliamo di un problema gigantesco, che tocca in primo luogo la sicurezza del nostro Paese”.

Aggiornato il 08 marzo 2024 alle ore 16:04