Antonio Tajani scommette sulla vittoria del centrodestra in Abruzzo. “Le condizioni di questa consultazione – afferma – sono assolutamente diverse rispetto a quelle che c’erano in Sardegna. Se lì si fosse votato con il sistema abruzzese, che non contempla il voto disgiunto, avremmo vinto noi”. Lo sostiene il ministro degli Esteri e vicepremier in un’intervista al Messaggero. “E comunque – aggiunge – in Abruzzo, nei miei giri elettorali e stando alle notizie che mi arrivano e alle manifestazioni che vedo, molto partecipate e convinte, c’è entusiasmo per il centrodestra e per il bis di Marco Marsilio. Noi di Forza Italia puntiamo ad ottenere lo stesso risultato delle ultime Politiche”. Alla domanda se anche in Abruzzo il partito di cui è segretario ambisca a diventare il secondo della coalizione, superando la Lega, Tajani risponde: “Non m’interessa arrivare primo, secondo o terzo. Mi interessa recuperare il voto moderato”. Quanto alla segretaria dem Elly Schlein dice: “Ha spostato molto a sinistra il suo partito e sta recuperando voti a sinistra. Ciò significa che lascia spazio a Forza Italia. Quello spazio che esiste, e non è piccolo, tra il Pd e Giorgia Meloni. In ogni caso, sono molto fiducioso per l’Abruzzo e anche per la Basilicata e per le elezioni europee di giugno”.
Anche secondo il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi “vincerà il centrodestra, non c’è dubbio”. Lo ha detto intervistato dalla Stampa, parlando delle regionali in Abruzzo. Alla domanda se tema il “vento sardo” Biondi risponde: “Assolutamente no. Se anche spirasse il vento della Sardegna, vincerebbe Marsilio perché il centrodestra ha preso più voti del centrosinistra e qui non c’è il disgiunto. Con il nostro sistema elettorale, Paolo Truzzu sarebbe presidente. In Abruzzo – prosegue – la coalizione ha un governatore uscente che ha ben amministrato, la cui ricandidatura non è mai stata messa in dubbio”. E riguardo alla presenza dei ministri in Abruzzo dice: “I ministri non vengono qui a fare passerelle, ci sono sempre stati. Portano risorse per il territorio, come ha fatto qualche giorno fa il presidente Giorgia Meloni con l’accordo sul Fondo di sviluppo e coesione e come ha fatto il ministro Matteo Salvini con la Roma-Pescara”.
Sul fronte opposto, il centrosinistra spera in una riedizione del voto sardo. Elly Schlein si sente “fiduciosa”. In Abruzzo “c’è una coalizione che tiene insieme tutte le forze alternative alla destra, con una bella candidatura che è quella di Luciano D’Amico, un competente, che dovunque è stato, all’azienda dei trasporti o all’Università di Teramo, ha sempre messo insieme delle fabbriche di futuro”. A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, la segretaria del Pd. Che aggiunge: “È quello che serve dopo questi cinque anni di malgoverno da parte di Marsilio e della destra”. Quanto al centrodestra dice: “Fanno bene a essere preoccupati perché hanno governato male. Noi abbiamo scelto il candidato per competenza, non per appartenenza e nemmeno per obbedienza. Invece, Marsilio è stato imposto da Giorgia Meloni”. Poi aggiunge: “Io continuo a pensare che uniti si vince e che occorra testardamente costruire le ragioni dell’unità sui temi. Lo abbiamo fatto in Abruzzo aiutati dall’intelligenza e dall’empatia di D’Amico, possiamo farlo anche altrove. Naturalmente ogni territorio ha una sua storia ma soprattutto là dove si è fatta opposizione insieme gli argomenti per stare insieme non mancano. Il Partito democratico continuerà a lavorare in questa direzione”.
Aggiornato il 05 marzo 2024 alle ore 16:22