La “propaganda” russa secondo Fazzolari

“Ora anche l’informazione è un campo di battaglia e i russi sono particolarmente bravi a sfruttarlo. È quello che stanno facendo anche da noi”. Così il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari in un’intervista al Messaggero. E sulle parole di Vladimir Putin sul suo sentirsi a casa nel nostro Paese, commenta con una parola: “Propaganda”. Insomma, “disinformazione”. Per Fazzolari, inoltre, alla domanda se la morte di Alexei Navalny sia o meno responsabilità del Cremlino, risponde “assolutamente sì”. E a seguire allarga il concetto: “Per il semplice motivo che se Navalny fosse stato un uomo libero, come doveva essere, con ogni probabilità oggi non sarebbe morto”. La verità, prosegue, “è che non potremo mai sapere se è stato esplicitamente assassinato, difficile avere le prove. La questione, ripeto, non cambia. Il Governo russo ha una responsabilità diretta per aver fatto morire l’oppositore Navalny in carcere”.

Rimandendo alla politica estera, Giovanbattista Fazzolari parla anche della guerra in Ucraina. La stanchezza, spiega, “è normale per ogni opinione pubblica che reputa la guerra lontana dai nostri interessi. Finché non entra in casa propria, ci si può illudere che non ci riguardi da vicino. Invece non è così, la guerra scatenata da Putin ci tocca eccome da vicino e sta a noi doverlo spiegare alle persone, anche con queste iniziative".

Infine, osservando cosa accade nell’Esecutivo, assicura che “non ci sono spaccature” in seno alla maggioranza. Una maggioranza, anzi, che definisce compatta “a partire dal sostegno all'Ucraina che non abbiamo mai avuto difficoltà a garantire, come dimostrano le forniture inviate a Kiev e approvate dal Parlamento”. La posizione della Lega, termina Fazzolari, “come del resto della maggioranza è stata chiarita più volte con i voti in aula. E su questa linea garantisce personalmente, in Italia e all’estero, Giorgia Meloni”.

Aggiornato il 23 febbraio 2024 alle ore 13:02