Il terzo mandato agita la maggioranza e spacca il Pd

La battaglia sul terzo mandato è appena cominciata. Spacca il Partito democratico, agita la maggioranza, provoca la rivolta di sindaci e governatori. La Commissione affari costituzionali del Senato ha affossato lʼemendamento al decreto elezioni della Lega. No di Fratelli dʼItalia e Forza Italia. Hanno bocciato la proposta anche i pentastellati e il Pd. La minoranza dem è andata all’attacco. Energia popolare, la corrente che fa capo a Stefano Bonaccini, presidente del Pd e governatore dell’Emilia-Romagna, ha espresso forte disappunto: “Non è stato rispettato l’impegno preso in direzione, non si è salvaguardata l’unità del partito”. Una sorta di atto di accusa contro la segretaria, Elly Schlein, che aveva annunciato un gruppo di lavoro interno per sciogliere il nodo. “Si sa cosa penso del terzo mandato, ma adesso l’unica cosa a cui dobbiamo pensare da qui a domenica è dare una mano alla candidata Alessandra Todde e ai candidati delle liste per vincere in Sardegna, perché sarebbe un risultato molto molto importante non solo per il Pd ma per tutto il centrosinistra. Quindi l’unico pensiero e lavoro che dobbiamo fare è quello, poi la prossima settimana dirò qualcosa in merito a quello che è accaduto”. Così Bonaccini, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla questione terzo mandato. La sua è, di fatto, una promessa di resa dei conti interna.

Frattanto, Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega a Palazzo Madama, smorza le polemiche sul terzo mandato ai presidenti di Regione. Ma l’obiettivo del Carroccio è chiaro: rilanciare. “È stata la Conferenza delle Regioni a proporre, nel dicembre scorso, il terzo mandato per i governatori. Una scelta bipartisan degli amministratori. La Lega ha portato avanti questo tema. Abbiamo detto da subito che non avrebbe creato frizioni nella maggioranza. Tanto è vero che sull’emendamento il Governo si è rimesso alla commissione senza dar parere contrario”. Lo dice Romeo in un’intervista al QN. Invece sui sindaci “c’è stato il parere contrario del Governo. Per evitare tensioni e non votare contro il Governo, abbiamo soprasseduto. Questo a dimostrazione che non c’è nessuna tensione”. Il voto sul terzo mandato “non ha tenuto conto dell’esigenza dei territori e dei cittadini. Evidentemente i tempi non erano maturi. Torneremo a proporlo quando valuteremo che ci sono le condizioni”. Per quanto riguarda le elezioni in Sardegna “i partiti del centrodestra, a differenza del centrosinistra, dove tendono spesso a nascondere simboli, ci mettono la faccia. Mi pare che le tensioni siano all’interno del Pd, dove c’è una diversificazione sul terzo mandato”. In Sardegna “siamo convinti di fare un buon risultato e la coalizione è ben salda”. Infine, sui rapporti tra Lega e Vladimir Putin c’è “una polemica ridicola – commenta – La Lega ha avuto rapporti con la Russia in funzione di tutela delle aziende in un contesto storico in cui tutti, da Angela Merkel all’allora ministro Carlo Calenda, intrattenevano rapporti con un Paese considerato un attore fondamentale nel contrasto al terrorismo dell’Isis, la stabilizzazione in Libia, l’approvvigionamento energetico. Adesso come potremmo disdire qualcosa che poi neanche è cominciato?”.

Aggiornato il 23 febbraio 2024 alle ore 15:17