Il Ppe rilancia il bis di Ursula von der Leyen

Il Partito popolare europeo punta ancora su Ursula von der Leyen. La presidente uscente della Commissione europea tenta il bis. L’investitura ufficiale avverrà solo al congresso di Bucarest del 6 e 7 marzo. Il presidente della Commissione è eletto dal Parlamento europeo su proposta del Consiglio europeo, tenendo conto dei risultati delle elezioni. Cinque anni fa il nome di von der Leyen, all’epoca solo una ex ministra della Difesa Ue, fu fatto dal presidente francese Emmanuel Macron. Di fatto, allora, fu scavalcato Manfred Weber, spitzenkandidat, vale a dire il capolista del gruppo politico vincitore. Per l’elezione di von der Leyen, che passò per soli 9 voti, fu decisivo il gruppo pentastellato. Così nasce la “maggioranza Ursula”: popolari, socialisti, liberali e grillini insieme. Per quanto riguarda l’Italia, von der Leyen era stata sostenuta da Forza Italia (che fa parte della famiglia politica del Ppe), dal Partito democratico (che appartiene al gruppo dei Socialisti e Democratici) e dal Movimento 5 Stelle. Oggi von der Leyen sa di doversi conquistare i voti del nuovo Parlamento, visti i sondaggi al ribasso per i liberali di Renew e qualche seggio perso da Ppe e socialisti. Si alleerà con le destre o chiederà soccorso ai Verdi? “Collaborare con chi è contro lo Stato di diritto è impossibile, con gli amici di Vladimir Putin è impossibile”, ha affermato la politica tedesca.

“Per me è importante lavorare con gruppi pro-europei, pro Nato, pro-ucraini, chiaramente sostenitori dei nostri valori democratici. Quindi la domanda più importante è: qual è il contenuto?”, ha spiegato von der Leyen. Quindi no al gruppo Identità e democrazia, dove siedono la Lega e Rassemblement National di Marine Le Pen e l’Afd tedesca e il Pvv olandese di Geert Wilders, già attaccati da von der Leyen lunedì scorso. Diverso è il caso di Ecr, di cui Fratelli d’Italia diventerà il primo partito da giugno. “Ogni elezione europea – ha sottolineato von der Leyen – comporta un cambiamento nella composizione dei diversi partiti politici e dei diversi gruppi politici. Ci deve essere un posizionamento molto chiaro dei politici e non sappiamo chi aderirà ad Ecr dopo le elezioni, chi lascerà Ecr o chi potrebbe entrare nel Ppe, anche questo è possibile. Ma la linea di demarcazione è: sei a favore della democrazia? Difendi i nostri valori? Siete molto fermi nello Stato di diritto? Sostenete l’Ucraina? Combattete contro il tentativo di Putin di indebolire e dividere l’Europa? E queste risposte devono essere molto chiare”.

Aggiornato il 22 febbraio 2024 alle ore 16:55