Lavoro: misure più severe e controlli

Diverse le misure al vaglio per il provvedimento sulla sicurezza sul lavoro atteso al prossimo Consiglio dei ministri. Tra queste, l’inasprimento delle attuali sanzioni amministrative in materia di lavoro nero e irregolare, la ripenalizzazione delle sanzioni in materia di appalto, subappalto e la somministrazione illecita. Il tutto mentre, è di notizia di oggi, un operaio di 52 anni è morto nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra (Avellino), nell’area industriale di Pianodardine. L’uomo, un tecnico manutentore, è deceduto mentre i soccorritori provavano inutilmente a salvarlo. Il lavoratore era originario di Acerra, lavorava per una ditta esterna con sede legale a Foggia. Sarebbe rimasto incastrato nel macchinario durante un intervento di manutenzione. Sono stati i compagni di lavoro a lanciare l’allarme. Il lavoratore è spirato durante i tentativi di liberarlo da parte dei sanitari del 118. La Procura di Avellino ha aperto una indagine sulla morte dell’operaio.

L’interdizione dagli appalti da due a cinque anni in caso di gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro o di accertata responsabilità penale per reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Questa risulterebbe essere una delle misure allo studio per il provvedimento per il potenziamento della tutela della salute e sicurezza, che andrà in agenda del prossimo Cdm. In previsione pure la sospensione e decadenza dai benefici fiscali e contributivi per le imprese irregolari.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel corso del question time alla Camera di ieri, circa eventuali provvedimenti normativi che mirino a fronteggiare il problema delle morti sul lavoro, ha detto: “Questo argomento è stato trattato in Cdm, anche con l’ipotesi di eventuali sanzioni penali. Non è stato trattato il principio, al quale sarei anche abbastanza contrario, dell’introduzione dell’omicidio sul lavoro, perché con l’esperienza dell’omicidio stradale, che ha aumentato a dismisura la pena, gli incidenti non sono diminuiti ma aumentati. Sono allo studio altre misure per contrastare il lavoro sommerso”.

Ancora Nordio: “Io non credo che la creazione di una procura nazionale con compiti nazionali possa essere più efficace – ha commentato – ammetto però che la frammentazione nelle procure più piccole, dove non esistono, questi gruppi specializzati possa sembrare insufficiente. Il nostro orientamento è quello intermedio: è quello di devolvere alle procure distrettuali questa competenza in modo da dare un indirizzo omogeneo nell’ambito di un distretto. È tutto oggetto di discussione”.

Le capogruppo del Movimento cinque stelle nelle commissioni Lavoro e Giustizia della Camera, Valentina Barzotti e Valentina D’Orso, hanno ritenuto “inconcepibile” il “no” all’istituzione della Procura nazionale del lavoro. Finora questo Governo ha eluso il tema della sicurezza sul lavoro. “Pensare che non serva un simile intervento per fronteggiare quella che è una vera e propria emergenza nazionale significa vivere su un altro pianeta”.

Aggiornato il 22 febbraio 2024 alle ore 16:57