I patrioti secondo Giorgia Meloni

“Io ho sempre pensato che tanto la nazione quanto la Patria fossero società naturali, cioè qualcosa che è naturalmente nel cuore degli uomini e dei popoli e prescinde da ogni convenzione. Esattamente come è una società naturale la famiglia, che non a caso uno dei padri del Risorgimento come Mazzini ha definito la Patria del cuore”.

Queste le parole di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, nel messaggio al convegno “Nazione e Patria, idee ritrovate”.

“Non è un fatto irrilevante – insiste – che definirsi patrioti non sia più oggi considerato un appellativo dispregiativo o comunque obsoleto, ma un elemento condiviso e rivendicato praticamente da tutte le forze politiche, incluse quelle che in passato lo ritenevano quasi un’infamia”.

E aggiunge: “È una grande vittoria e sono orgogliosa del contributo che anche noi abbiamo dato in questa direzione. Perché il mio sogno – confessa – è vivere in un’Italia nella quale, pur nelle differenze, tutti possano definirsi e agire da patrioti, ovvero da persone che antepongono l’interesse della Nazione all’interesse di parte o di partito”.

Meloni, tra l’altro, fa il punto sui risultati dei ballottaggi e delle recenti Amministrative: “Complimenti ai sindaci, il centrodestra ha confermato sua forza. Ora stabilità e crescita, avanti con il programma di riforme”. Per poi concludere: “Abbiamo ottenuto buoni risultati e qualche vittoria che potrebbe definirsi storica come ad Ancona a conferma del fatto che non esistono più le roccaforti. Il centrodestra vince queste elezioni amministrative e conferma il suo consenso tra gli italiani, il suo radicamento, la sua forza. Voglio ringraziare tutti i cittadini che hanno scelto di accordare fiducia al centrodestra, premiando il nostro buongoverno, le nostre proposte e la nostra concretezza”.

È stata poi la volta dell’incontro a Palazzo Chigi tra Meloni e i ministri con i sindacati. Secondo quanto appreso, il presidente del Consiglio ha parlato di un cammino di confronto che l’Esecutivo ha intenzione di instaurare con le parti sociali, per dare un’organizzazione più precisa del lavoro, in modo tale da allestire un dialogo più proficuo, rispettando le priorità che il Paese ha e che il Governo ha deciso di darsi. Da uno scambio “sano”, insomma, seppur davanti a posizioni distanti, può emergere un vantaggio, soprattutto quando ci sono persone competenti.

L’idea del premier è quella di dar vita, a Palazzo Chigi, a un osservatorio governativo sul potere d’acquisto, dove trattare questioni come “salari, monitoraggio dei prezzi e della politica dei prezzi, controllo dell’attuazione e degli effetti dei provvedimenti che noi abbiamo introdotto e che magari non hanno dato i risultati previsti, come per esempio la riduzione dell’Iva sui prodotti per la prima infanzia”.

Il Pnrr, poi, è una delle questioni principali. Le risorse, avrebbe detto Meloni, devono essere spese in aspetti più strategici. Il tutto all’interno di un dibattito non ideologico. E poi le pensioni: “Si lavorerà sul rafforzamento del sistema previdenziale, con particolare riguardo alle pensioni future. Dobbiamo garantire la tenuta del sistema ed evitare il manifestarsi di una bomba sociale nei prossimi decenni”.

Aggiornato il 30 maggio 2023 alle ore 17:58