L’applauso scrosciante al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ancora una volta gli ha tributato il “popolo” presente alla prima della Scala di Milano, è il sentiment degli italiani? Chi si trovava alla Scala è un campione statistico rappresentativo della popolazione? Il Capo dello Stato è così amato come la Regina Elisabetta recentemente scomparsa? Per i cosiddetti opinionisti, quelli à la carte, l’ovazione dei frequentatori della Scala era riservata solo al “monarca di fatto” e non al presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni. Per costoro, la premier, legittimata da un voto popolare a presiedere il Governo, faceva semplicemente parte della coreografia. Un presidente del Consiglio dei ministri che, a Costituzione vigente, rappresenta la massima espressione del potere politico.

Nelle more di ripristinare la normalità rispetto ai governi calati dall’alto e affidati a illuminati che, per diritto divino, devono governare il nostro Paese, è necessario comprendere che bisogna sopportare la presenza di Giorgia Meloni. Il voto delle elezioni politiche, che ha sancito la vittoria della leader di Fratelli d’Italia, è stato semplicemente un incidente di percorso. Qualcuno ha addirittura affermato che “la leader della coalizione di centrodestra del Governo si è istituzionalizzata”. Giorgia Meloni, capo dell’Esecutivo, “è un’altra persona” rispetto alla battagliera fondatrice di Fratelli d’Italia.

“Si è istituzionalizzata”. Provo orrore per questa infelice espressione, che mi ha ricordato un film americano, “Le ali della libertà”, pellicola in cui il grande attore Morgan Freeman interpretava un ergastolano rinchiuso in un penitenziario il quale, parlando a un altro detenuto, dietro le sbarre da innocente, gli diceva che “le carceri istituzionalizzano i detenuti” e che dopo tanti anni di detenzione questi non saprebbero cosa fare fuori dalle mura della casa circondariale.

La forza politica di questo Governo è plasticamente rappresentata dai leader che si sono affermati grazie alla loro capacità. Il presidente Silvio Berlusconi veniva rappresentato come un parvenu della politica, in quanto non proveniva dalle scuole di partito. Il Cavaliere, loro malgrado, passerà alla storia mentre tanti personaggi istituzionali saranno delle meteore. Matteo Salvini ha trasformato la Lega in un partito nazionale, raggiungendo livelli di consenso mai visti dalla base di provenienza, che aveva una forte presenza concentrata solo al Nord. Giorgia Meloni, da leader popolare e popolana, è riuscita con grande abilità e sapienza a raggiungere, con il suo movimento politico, l’obiettivo di diventare primo partito e prima presidente del Consiglio della storia del nostro Paese.

Sergio Mattarella ha ricevuto l’ovazione della “noblesse di fatto”. Giorgia Meloni ha ottenuto il mandato dagli elettori a governare la Repubblica!

Aggiornato il 09 dicembre 2022 alle ore 11:32