Il punto sul termovalorizzatore di Roma

Roberto Gualtieri vuole realizzare un termovalorizzatore per Roma entro il 2025, prima della data fissata per l’inizio del Giubileo. L’impegno rinnovato il 20 aprile scorso però non ha ancora avuto riscontro in concreto. E i punti fermi a oggi non sono moltissimi. Il modello a cui si ispira lo stabilimento romano è quello già sperimentato e in funzione nella capitale della Danimarca, Copenhagen, per una potenza complessiva pari a 600mila tonnellate di rifiuti l’anno. L’obiettivo che il termovalorizzatore dell’Urbe si prefigge è ambizioso: abbattere le discariche e ridurle possibilmente a zero (così come auspicato dalla direttiva europea). In questo modo l’Amministrazione riuscirebbe a chiudere di pari passo il Trattamento meccanico-biologico (Tmb) di Rocca Cengia e puntare ad abbattere, almeno, il 90 per cento dell’attuale fabbisogno di discariche.

Secondo i calcoli svolti, il nuovo impianto indurrà dei sicuri benefici direttamente alla cittadinanza, che si potrà avvalere di una riduzione delle emissioni pari al 44 per cento, con un -15 per cento per le emissioni su attività di trasporto, -18 per cento sull’impiantistica e -99 per cento sulle emissioni da discarica. L’impianto romano renderà possibile la produzione del fabbisogno di energia elettrica di 150mila famiglie l’anno e risparmiare gas utilizzato da 60mila famiglie l’anno.

Un’altra conseguenza di questo processo di chiusura del ciclo rifiuti è che la Tari potrà essere ridotta di almeno il 20 per cento. L’imperativo potenziare in misura assai significativa le attività di raccolta e di pulizia della città. In questo quadro, il Campidoglio pensa a un investimento che ritiene possa essere realizzato attraverso un mix di equity e debito.

Sulla base del decreto del Consiglio dei ministri del 2 maggio scorso, che dà al sindaco di Roma il potere di esercitare in materia di rifiuti le funzioni della Regione Lazio, è stato compiuto il primo passo per il termovalorizzatore. Gualtieri potrà così predisporre e adottare il Piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale “in coerenza con gli obiettivi europei di superamento delle discariche, l’aumento della quota del riciclo e riduzione delle emissioni anche attraverso le migliori tecnologie per il recupero energetico”.

Acea si è già fatta avanti per l’appalto di costruzione, definendosi “il candidato naturale per la realizzazione e la gestione”. Il costo ipotizzato dall’Amministrazione si aggira intorni ai 6-700 milioni di euro. L’area per realizzare il termovalorizzatore non è ancora stata ufficializzata, ma si pensa che il lotto su cui dovrebbe essere costruito l’impianto potrebbe sorgere in località Santa Palomba, all’incrocio tra via Ardeatina, via Cancelliera e via di Valle Caia. Il sindaco del Comune di Pomezia, Adriano Zuccalà, si è così espresso: “Inaccettabile anche solo l’ipotesi di realizzare un termovalorizzatore ai confini del nostro territorio. Alle indiscrezioni che circolano in merito alle intenzioni del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che vorrebbe risolvere il problema rifiuti della Capitale riversandoli sui cittadini di Pomezia rispondo con una sola parola: mai. Non lo permetteremo”.

Aggiornato il 07 giugno 2022 alle ore 13:00