Sospetto: e se fossero tutti d’accordo?

Dopo il martellamento biennale tecno-farmaceutico-pandemico, adesso abbiamo il bombardamento a grappolo di notizie forsennate e spesso contraddittorie sulla tensione ucraina. Diffondere notizie con l’affanno, la fretta, con il sensazionalismo che sovrasta ed elimina la ricerca della verità, con l’emotività e, soprattutto, facendo leva sulla paura, non fa un buon servizio alla conoscenza e al livello di democrazia ad essa collegata in stretta simbiosi.

Lanciare notizie a grappolo e seminare panico, caos e paura sono alcuni fondamenti della guerra ibrida di cui è bersaglio il nostro martoriato Paese dalla firma del Trattato di Parigi del 1947 ad oggi. Il nostro Paese ha le mani legate dal testo di molti articoli tenuti segreti di quel Trattato che vincolano e stritolano la vita democratica nazionale. A questi limiti, aggiungiamo quelli del Dipartimento di Stato Usa che – qualsiasi governo è in carica e di qualsiasi colore – impone esecutivamente i titolari di cinque ministeri: Ministero dellInterno, Ministero degli Esteri, Difesa, Ministero della Sanità, Ministero dell’Economia e delle Finanze. Va fatto presente – per i finti tonti – che i nomi dei designati non sono assolutamente negoziabili!

All’interno di questo strettissimo perimetro di manovra l’Italia rischia di perdere oltre 50 miliardi di euro di esportazioni con la Russia di cui siamo il secondo interlocutore commerciale europeo! Per di più, il nostro Paese dovrà inviare un contingente in Ucraina. Altri costi e il precipizio di credibilità internazionale!

Nel frattempo, la grancassa mediatica guerrafondaia è gestita da protagonisti il cui comportamento (importante elemento di valutazione) è troppo “tranquillo”. Costoro si incontrano, dicono qualcosa, Emmanuel Macron è posizionato in fondo ad un chilometrico tavolo, arrivano altri maggiordomi che si offrono di mediare. La farsa goldoniana continua... Ci dicono di movimenti di truppe, schermaglie dialettiche, di strutture mercenarie prontissime a scatenare un incidente di confine che fa accendere le polveri, ecc.. La solita storia che si ripete. Er dibbattito si infuoca sulle ventuno trasmissioni politiche gestite dalle corazzate mediatiche. Soloni di turno elucubrano complicatissime e barocche ipotesi geostrategiche, avanzando previsioni ermeneutiche trascendentali: bisogna pur guadagnarsi questo inveterato caviale quotidiano, capisco.

Riflettendo su queste premesse, viene il sospetto che i vertici pseudo contendenti abbiano sottoscritto un accordo per seminare il panico consentendo con questa tensione agli Usa di sferzare l’Armata Brancaleone di alleati poco propensi a farsi massacrare per conto e nell’interesse solamente di un Paese che spacconeggia grazie al fatto che si trova oltre l’Atlantico e quindi non si becca i cascami di un eventuale scontro.

Che importa che l’Ucraina poi non entra nella Nato? In poche parole: l’obiettivo celato è quello di intruppare e di sottomettere le pecore europee che si stanno ribellando troppo. Il pirotecnico allestimento scenografico che ci accade intorno è nebbia propagandistica per il consumo dei numerosi – troppi – che si fermano alle apparenze.

Infine, da tutto questo trambusto emerge la certezza che l’Italia certificherà un danno di 50 miliardi di export che difficilmente riusciremo a ripristinare e impossibile da recuperare per pari importo anche cercando altri importatori!

Todo modo para buscar la voluntad divina (Esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dell’ordine dei Gesuiti)

Aggiornato il 18 febbraio 2022 alle ore 13:00