Green pass, Fontana: “È uno strumento di libertà”

Attilio Fontana sfida Matteo Salvini sul Green pass. Il governatore della Lombardia non ha dubbi sulla bontà del Certificato verde. “È uno strumento di libertà, non di oppressione”, sostiene. Il presidente leghista, in un’intervista alla Stampa, considera il Green pass “un’opportunità”, perché serve “per fare le cose che finora erano impedite”. Insomma, “un modo per avere più libertà”. Ecco perché Fontana, insieme ai colleghi governatori della Lega Luca Zaia (presidente della Regione Veneto) e Massimiliano Fedriga (presidente del Friuli-Venezia Giulia) viene ascritto tra i “governisti” del suo partito. Va premesso che Fontana crede che la “libertà di scelta sia la base di tutto” e dunque chi non vuole vaccinarsi, non si vaccini. Però l’unico modo per uscire dalla crisi ed evitare una quarta ondata, “al di là del rispetto di regole e protocolli, credo sia la vaccinazione”.

La Lega ha votato l’altro ieri con Fratelli d’Italia per limitare l’estensione del Green pass, eppure per Fontana “non è stato uno strappo, ma solo un mezzo attraverso il quale accedere alla discussione parlamentare. Un mezzo per discutere democraticamente”. Il presidente di Regione torna a sottolineare l’importanza delle autonomie. “In questi mesi si è dimostrato che il livello decisionale regionale è quello che ha retto più di tutti”, dichiara. E dunque si è di fronte, per Fontana, “all’ennesima dimostrazione che l’autonomia debba essere ripresa con la massima determinazione”.

Intanto, prosegue la polemica sul Green pass nel mondo universitario. Sì all’ascolto dei docenti contrari al Certificato verde, ma sono un’esigua minoranza. Il Green pass serve a far tornare in aula 1,6 milioni di studenti. Liquida così il dissenso dei 600 insegnanti contrari all’obbligo del certificato verde negli atenei il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, presidente della Conferenza dei rettori. In un’intervista al Corriere della Sera, Resta commenta così quell’appello. “Di cosa parliamo? Di meno dell’1 per cento dei docenti universitari, che sono circa 60 mila”. La priorità sono gli studenti. “Abbiamo da una parte un appello firmato da un centinaio di docenti, a cui stiamo dando la giusta rilevanza – spiega Resta – e dall’altra un milione e seicentomila studenti che ci stanno facendo un altro appello, silenzioso ed educato”. E l’ultimo appello è di “tornare in presenza nelle nostre aule”. Dunque quella sollevata dai firmatari è una “questione di lana caprina”, dichiara il rettore. Ad ogni modo il dialogo è “sempre costruttivo”, ma ad un certo punto “bisogna fare una sintesi, prendere una decisione”. Bene il Green pass nelle università, secondo il presidente dei rettori, “dobbiamo attuare questa disposizione con grande severità e buon senso”.

Aggiornato il 09 settembre 2021 alle ore 13:51