Perché dopo non venga il peggio

È stata fatta circolare la voce che l’incertezza che il gruppo di Matteo Renzi manterrebbe sul voto di sfiducia ad Alfonso Bonafede, sarebbe collegata al patteggiamento che Renzi avrebbe aperto per assicurare a Maria Elena Boschi, “specialista in diritto costituzionale” (!), che egli vorrebbe andasse a sostituire Bonafede a Via Arenula.

C’è nell’aria il solito metodo di chi si vale della minaccia: “Il peggio viene dopo”.

La Boschi, quale che siano altri suoi “meriti” (?), è la prima corresponsabile con Renzi del tentativo di mutamento della Costituzione, con le raccapriccianti, ridicole norme sul residuo bicameralismo. Sì, ridicole e raccapriccianti.

Far circolare la voce che il voto di Italia Viva potrebbe portare alla sostituzione di Bonafede con la pulzella del cruciverba costituzionale bocciato sonoramente dal Popolo, è un espediente non nuovo.

Comunque stiano le cose, non è detto che per salvarci dal povero Bonafede si debba cadere nella brace della “bella” Boschi. Che il peggio venga sempre dopo è vero solo per chi vive e vuole vivere nel mondo dei cretini.

                             

Aggiornato il 19 maggio 2020 alle ore 16:39