Kissinger: libertà e democrazia come antidoto al virus

Sono molto interessanti le osservazioni di Henry Kissinger. Il novantaseienne stratega statunitense ha affermato che il presidente Donald Trump sta facendo bene, sta facendo cioè tutto quello che serve per fare fronte alla pandemia da Coronavirus. Ha subito immesso soldi nelle tasche dei suoi concittadini e chiuso dapprima per zone, successivamente intensificando, le chiusure necessarie a fronte del dilagare del Covid-19. In ogni momento del giorno e della notte il presidente Trump infonde via Twitter coraggio e, soprattutto, aggiorna gli americani riguardo le evoluzioni della scienza sul vaccino e sulla scoperta delle medicine utili.

È evidente la differenza di operato tra un presidente eletto a maggioranza dal suo popolo e un presidente eletto a maggioranza dai partiti. Com’è noto, infatti, Sergio Mattarella è stato indicato dall’allora non eletto premier Matteo Renzi, in quota Pd. Anche l’attuale premier Giuseppe Conte non ha alcuna legittimazione elettorale da parte degli italiani. I “risultati” e gli effetti si vedono.

Li tocchiamo noi tutti nostro malgrado, drammaticamente, con mano. Gli italiani oggi sono, di fatto, agli arresti domiciliari, reclusi sine die. Senza scadenza e senza che ciò sia mai stato deliberato e votato, in nome della maggioranza degli italiani, dal Parlamento. Intanto, il governo del non eletto Conte si preoccupa di istituire una pseudo commissione per le fake news, con cui vuole zittirci, dopo avere privato gli italiani delle libertà personali. Il tutto sotto l’occhio falsamente disattento del presidente della Repubblica. L’Italia ha perso la democrazia. Oggi è uno Stato illiberale, cioè in cui decidono pochi non eletti.

La seconda osservazione interessante comunicata dall’ex segretario di Stato americano riguarda la globalizzazione o meglio il rapporto Stato-Mondo che il virus ha sconvolto e mutato e che non potrà non avere conseguenze. A tale proposito, Kissinger richiama o meglio suggerisce a tutti noi di continuare e perseverare nel rivolgerci ai nostri valori comuni occidentali illuministici, di avere fede in essi e di fare noi tutti perno su essi perché sono e saranno la nostra bussola comune e collettiva per uscire dall’incubo della malattia e guardare al futuro, come diceva Marguerite Yourcenar “ad occhi aperti”. Che significa con consapevolezza, pienezza e capacità umana poderosa e universale.

Lo stratega geopolitico autore dell’Ordine mondiale ha evidenziato la singolarità della situazione in cui tutti ci siamo venuti a trovare. Da una parte, la nostra appartenenza ed il nostro ritrovarci confinati nei nostri territori statuali, a causa del virus. Dall’altra, c’è la nostra ricchezza – l’Iluminismo e i valori illuministici richiamati e ricordati da Kissinger – nella immanenza messa fortemente in discussione, a cominciare dalle economie ferme o fermate a causa del virus. Kissinger indica la via: i nostri valori illuministici. Altri non sono che la democrazia e il voto. Quindi la politica funzionale, l’imprenditoria, la produzione e produttività e i nostri valori liberali occidentali, quali il rispetto e la preminenza, la tutela delle nostre libertà fondamentali. In Italia si rientri nella Costituzione. Gli italiani devono votare.

Grazie professor Henry Kissinger delle sue parole oltre confini, globali, preziose, giuste. E sacre. Onoriamole.

Aggiornato il 07 aprile 2020 alle ore 13:36