Lettera aperta al ragazzo di Grado scampato al virus e diventato sardina

Cos'altro fare se non che scrivere una "lettera aperta" al diciassettenne di Grado rimasto solo a Wuhan, il quale appena uscito dallo Spallanzani sano e salvo, non trova altro di meglio che farsi intervistare da Repubblica e nella lenzuolata ripetere il mantra "falso-razzista", oggi che il governo vara la distanza salita a due metri tra persone, una sorta di coprifuoco per ultra 65enni e 75enni consigliati di stare a casa e la sospensione di tutte le gare sportive dopo le sciagurate campagne "abbraccia un cinese", responsabili di un dilagare di contagi. Il virus in tanti fa scattare emergenza, scrupolo e sentimenti umanitari, ma gli avversari di sinistra anzichè fare ammenda pubblica dei loro errori ne approfittano per alzare il tiro.

Caro Niccolò,
il Coronavirus lo hai scampato, ma il virus della propaganda bieca e sciacalla no. Appena sei rientrato, il tempo delle quarantene allo Spallanzani, e subito ti hanno messo la casacca di Repubblica e in bocca la loro frase scema e cioè che dopo quello che hai passato sei pronto a tornare in Cina "perchè la cosa peggiore è il razzismo". Come le due Simone, come tutti i loro testimonial, e ora ti si aprirà un futuro da sardina col cerchietto e la maglia col pesce. Contento tu. Diciassette anni sono pochi per arginare lo schifo di un regimetto di stolti che fanno danni in tutto il mondo e stanno distruggendo l'Italia.

Sappi, caro ragazzo di Grado, che tanti italiani senza casacca se non che un senso umanitario ti hanno pensato solo nell'abisso di Whuan e mentre nessuno rivendicava la tua sorte di quelli che oggi ti etichettano dalla loro parte, perchè faceva comodo avere un ostaggio, noi abbiamo battuto i piedi ogni giorno reclamandoti e reclamando un'azione del governo che risolvesse il tuo isolamento negli isolamenti della Cina piegata dal virus. Sarà poca cosa rispetto al vestire di politica questa tua esperienza, ma io stessa mi ero messa a scrivere una specie di intervista via anima, come si fa in questi casi, immaginando pensieri e timori basandomi sui comunicati ufficiali e da lì traendo emozioni vere per non lasciarti solo e dimenticato. Il mio articolo finiva in un modo diverso da quello attuale, finiva con l'esortazione a guardare al buon Dio, che a te in esclusiva nell'abisso di Whuan aveva voluto mostrare cosa è la vita quando sprofonda nella paura e il male. Ma tra Dio e Repubblica, vuoi mettere! Salvo che la maggioranza siamo noi, non loro, non solo come voti, come persone umane. Buona fortuna ragazzo nell'inferno Italia.

Aggiornato il 04 marzo 2020 alle ore 12:20