Manovra, la maggioranza s’interroga sulla Plastic tax

Giuseppe Conte rivendica la bontà della Legge di Bilancio, nonostante il contesto sfavorevole. Secondo il premier, “alcune misure della Manovra economica possono deludere, ma partivamo da quadro di finanza pubblica molto complicato”. Intervenendo al Politecnico di Milano, Conte ha detto che si partiva “dalla possibilità di scongiurare solo le clausole sull’Iva, operazione che avrebbe avuto un effetto recessivo e siamo riusciti a fare varie altre cose, perché volevamo e vogliamo far compiere passi significativi importanti al nostro Paese”. Per Conte, il governo ha dato “segnali molto positivi sul welfare” in termini di “politica fiscale”. Il premier ha persino scherzato. “Non dico che abbiamo fatto miracoli, ma abbiamo dato segnali molto positivi”.

Ma all’interno del governo si discute anche sulla controversa Plastic tax. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa invoca “un aiuto in più alle aziende a modificare il sistema, dalle plastiche che non sono riciclabili a quelle che sono riciclabili e compostabili, con un credito d’imposta supplementare. Il 10 per cento? Lo vogliamo aumentare a un 20-25 per cento? Vogliamo immaginare che la tassa non sia da gettito, ma da scopo? Che serva per modificare il sistema, per andare verso la tutela ambientale? Questo credo che il Parlamento voglia e possa farlo”.

Secondo Costa, “tutto quello che è biocompostabile, recuperabile e rigenerabile non va tassato. Non solo è una tecnologia italiana esportata in tutto il mondo, ma è anche qualcosa che va in economia circolare. Questo è già stato sanato. Ma se si tassa e basta, e non si aiutano le aziende a cambiare sistema produttivo, rischiamo di perdere quote di mercato e posti di lavoro. Per questo, è nato il credito di imposta. Questo è già bozza. In tre settimane, cambiamenti sulla tassa sulla plastica ci sono già stati”.

Intanto, oggi pomeriggio inizia alla Commissione Bilancio del Senato l’iter di approvazione della Manovra 2020. Per la sanità è confermato l’incremento del Fondo sanitario nazionale di 2 miliardi per il prossimo anno e l’aumento di 2 miliardi dei fondi per l’edilizia sanitaria, di cui 235 milioni destinati all’acquisto di apparecchiature diagnostiche di primo livello e per gli studi dei medici di famiglia. Novità anche sulle detrazioni fiscali delle spese sanitarie.

Aggiornato il 05 novembre 2019 alle ore 14:03