Decreto Sicurezza bis, il Senato dice “sì”

Il Decreto Sicurezza bis è legge. Il Senato dice “sì” alla fiducia posta dal governo gialloverde. Sono stati 160 i voti favorevoli, 57 i contrari e 21 gli astenuti. Nella dinamica parlamentare, i senatori di Fratelli d’Italia, come annunciato, si sono astenuti. Mentre quelli di Forza Italia non hanno partecipato, pur restando in Aula. Il “no” ha potuto contare solo sul Pd e Leu, oltre alla Svp. I presenti sono stati 289, i votanti 238, la maggioranza 109. Assenti sei senatori pentastellati e due leghisti. Diversi “sì” sono arrivati dal gruppo misto.

Quando il ministro per i rapporti con il Parlamento, il grillino Riccardo Fraccaro, ha annunciato che il governo avrebbe posto la fiducia, dai banchi del Pd si sono levati applausi sarcastici e accuse di “vergogna”. Naturalmente, la maggioranza pentaleghista ha ricambiato il battimano di scherno.

Il testo del decreto era arrivato in Aula senza relatore. Non sono stati esaminati i 1.200 emendamenti presentati. Il capogruppo Stefano Patuanelli aveva garantito che i cinque stelle avrebbero fatto la loro parte: “È un momento delicato per il governo, ma non rischia di cadere. A quanto mi dicono il problema non è sull’immigrazione, ma sulla parte che riguarda le manifestazioni di piazza, dove c’è un approccio un po’ troppo rigido rispetto ai disordini che si possono verificare. La maggioranza però c’è”.

Matteo Salvini era convinto che non ci sarebbero stati problemi. “Conto che il Decreto passi”, aveva detto in mattinata. Per il vicepremier leghista, si tratta di “una legge che serve al Paese. Se c’è una maggioranza lo vediamo stasera. Si vede quando ci sono i voti. Se c’è una maggioranza bene, altrimenti è un problema”.

Ma la maggioranza, c’è, seppure risicata. Anche stasera, il vicepremier leghista, poco prima del “sì” del Senato, aveva ostentato fiducia. “Chi è stato a Medjugorje lo sa – aveva detto – oggi è 5 agosto, il compleanno della Vergine Maria e mi fa piacere che oggi faccia un bel regalo all’Italia. Con il decreto ci saranno meno Carola Rackete e più Oriana Fallaci”.

Aggiornato il 05 agosto 2019 alle ore 21:58