Modello accise

Non si può mettere sullo stato piano l’omicidio di un carabiniere ed il presunto maltrattamento di un accusato di omicidio. Però se si avesse la pazienza - o, se più piace, la capacità intellettuale - di leggere la Costituzione si potrebbe apprendere (articolo 13) che “è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà”. Anche perché si rischia di passare dalla parte torto, e comunque non si può prescindere da alcuni diritti costituzionalmente garantiti.

E men che mai lo dovrebbe fare uno che si spaccia, tra un post e l’altro, per ministro degli Interni, l’autorità più alta in grado che dovrebbe tenere “bassa” la tensione e tranquillo (nonché sotto controllo) l’ordine pubblico nazionale. E invece, niente. Prima fa pubblicare da uno dei suoi account “fiancheggiatori” la foto dell’arrestato con la benda e le manette con la dizione “Alcuni giornali sostengono che si tratti di una foto shock, voi che ne pensate?”. L’occasione meno opportuna per “lanciare” una sorta di squallido referendum: un becero populismo fondato purtroppo sull’omicidio di un uomo dello Stato.

E poi arriva il tweet del Capitano che in questa sede si riporta testualmente: “A chi si lamenta della bendatura di un arrestato, ricordo che l’unica vittima per cui piangere è un uomo, un figlio e un marito di 35 anni, un #Carabiniere, un servitore della Patria morto in servizio per mano di gente che, se colpevole, merita solo la galera a vita. Lavorando”. Al di là della solita e inutile prosopopea, nulla è dato sapersi sul “pensiero” dello statista de’ noantri sul trattamento della persona fermata (vedi articolo 13 Costituzione di cui sopra), sul conseguente trasferimento dei responsabili di detto trattamento, su quanti uomini delle Forze dell’ordine ancora mancano in organico per la tutela della Capitale e non soltanto.

Insomma, basta con le chiacchiere e le promesse modello accise sui carburanti.

Aggiornato il 30 luglio 2019 alle ore 14:23