Minibot, Passera: “Celano uscita da euro, nostra idea diversa”

La questione dei minibot resta al centro del dibattito politico. Dopo la proposta del presidente della Commissione Bilancio della Camera, il leghista Claudio Borghi, le forze di governo e opposizione s’interrogano con accenti diversi.

Secondo Corrado Passera, “in teoria sono un modo di riconoscere che anche i pagamenti arretrati ai fornitori sono debito e che ha senso trasformarli in debito finanziario per saldarli. Ma il Minibot non funziona, per molti motivi. Il primo è che chi ne parla ha in mente altro: una valuta parallela, l’idea che l’Italia possa stampare moneta. La proposta viene dagli stessi che non hanno mai nascosto il desiderio di tornare alla lira”.

Per l’ex ministro dello Sviluppo economico, intervistato dal Corriere della Sera, “il governo emetta titoli per pagare i fornitori, in euro. Se l’operazione è seria, sono certo sia negoziabile un accordo con Bruxelles sull’aumento del debito finanziario che ne risulterebbe. Anche Cdp può avere un ruolo”.

“I debiti scaduti dello Stato vanno pagati subito, mettere in difficoltà tante imprese è inaccettabile. È assurdo che lo Stato preferisca non indebitarsi anche a tassi bassissimi per saldare i suoi fornitori, costringendo questi ultimi a indebitarsi in banca a costi anche dieci volte superiori”.

L’ex ministro rimarca la diversità tra i Minibot e la proposta di emettere titoli, nel 2012, per saldare le imprese. “Noi imponemmo misure drastiche: io stesso chiesi di destinare 40 miliardi di nuove emissioni di titoli di Stato per pagare le imprese, ma con gli euro così raccolti sul mercato, non in titoli”.

Per Passera, “sul piano tecnico, i Minibot sarebbero un raggiro per le piccole e medie imprese. Se sono titoli di Stato emessi a tassi zero, chi li riceve non solo non ha euro in mano dal valore chiaro e certo, ma perderebbe anche il diritto agli interessi di mora che noi avevamo introdotto”.

Aggiornato il 10 giugno 2019 alle ore 13:58