Che ne sarà di Radio Radicale?

Domani martedì 21 maggio scadrà la convenzione di Radio Radicale. Dopo il gran parlare delle scorse settimane si è arrivati alla scadenza della convenzione senza, a quanto pare, aver trovato o aver voluto trovare un accordo. 

D’altra parte, con la campagna elettorale per le Europee agli sgoccioli ed il governo praticamente bloccato, erano in pochi a credere che si sarebbero trovate soluzioni concrete. Ma si sa, la speranza è l’ultima a morire.

II direttore della storica emittente, Alessio Falconio, nei giorni scorsi aveva commentato “non mi convince la contrapposizione tra 5 stelle e Lega”, riferendosi all’emendamento inserito nel decreto crescita dalla Lega per salvare la radio (proposta che prevede una proroga di sei mesi della convenzione con una copertura di circa 3,5 milioni) e alle iniziative a favore dell'emittente assunte da esponenti del Movimento come Primo Di Nicola .

Emma Bonino ha dichiarato in merito: “Mi sembra di aver capito ci sia l'idea di una proroga per poter aprire una gara, spero che vada in porto”. E ha aggiunto: “Sono 20 anni che chiediamo una gara, siamo sicuri di aver offerto un servizio pubblico che anche gli avversari rispettano, con un archivio che è un patrimonio del Paese”.

Intanto, per il deputato Pd Roberto Giachetti è stato necessario il ricovero in ospedale: in sciopero della fame e della sete per salvare dalla chiusura Radio radicale, dovrà restare sotto osservazione. Nel bollettino medico si legge: “In seguito ai controlli clinici e di laboratorio effettuati questa mattina, dopo 83 ore di assenza di ingestione di alimenti solidi e liquidi, sull'onorevole Giachetti si riscontrano segni clinici di disidratazione, ipotensione con astenia marcata. Di fronte al rifiuto di Giachetti (di riprendere immediatamente a bere e mangiare) - si legge ancora nel bollettino - è stato disposto il ricovero in ambiente ospedaliero sotto stretta osservazione”.

Aggiornato il 20 maggio 2019 alle ore 18:08