Nec digna nec utilis

Né degni né utili. Nel chiedersi quali siano le persone sbagliate nel posto sbagliato, viene spontaneo pensare alle nostre classi politiche dirigenti degli ultimi decenni. Si è trattato spesso di vanagloriosi di poca competenza politica. Inoltre, nonostante le ormai decennali delusioni subite dal popolo, anche i nuovi “eletti” continuano a porsi come competenti ma, in genere, più che dare prova di capacità, sanno darsi delle arie. Per quale “gioco di prestigio” arrivano ad occupare le posizioni che occupano?

A volte in malafede, a volte no, raccontano cose che non stanno in piedi e che ci complicano la vita; eppure siamo proprio noi elettori che li mandiamo dove sono. È la solita storia. Confondendo le smargiassate col coraggio e la chiarezza, noi votiamo gli spacconi; poi, preso atto che l’invadenza dell’apparato continua e persiste, allora gli togliamo il voto ma andiamo a votare i gradassi successivi.

Sant’Iddio; è mai possibile che non riusciamo a procurarci una classe politica dirigente seria? Ci dicono dei miglioramenti della nostra economia, come del diminuire della disoccupazione, ma poi scopriamo che non è vero. Non è vero che sono migliorati i trasporti o la sanità. Non è vero che sono diminuiti i poveri, non è vero che è diminuito il costo della vita … non è vera la maggior parte delle cose che dicono, ma siccome le dicono con enfasi, allora ci crediamo. Ragionando così, come potremo avere una classe politica migliore? Sarebbe il caso di smetterla di credere a bocca aperta alle frottole che ci raccontano e di non illuderci eternamente circa l’eventualità che possano sistemare alcunché.

Il clima politico è brutto, forse il più brutto dell’intera esistenza della Repubblica e la nostra vita non migliora da lunghi decenni. Smettiamola di continuare a farci guidare dagli abbagli! Smettiamola di “cantare” le nostre illusioni, ritenendoci bravi come il coro delle voci bianche della Cappella Sistina. Nella nostra Italia, i governi non risolvono nulla. Sono limiti e “peccati” che si perpetrano da molti anni; ciò dovrebbe farci anche ammettere che siamo elettori un po’ superficiali. Agendo così, non sapremo mai sostituire quest’orda di incapaci che impongono i frutti della loro nullità sulla nostra vita. Riusciremo ad aprire gli occhi per vedere oltre quell’opacità che non ci permette di prendere atto che siamo degli elettori sprovveduti? Sembriamo cittadini ed elettori che, piuttosto di compiere il sacrificio di capire, preferiscono appoggiarsi alla superficialità di quanti propongono argomenti che contano meno dell’aria fritta.

Ogni argomento, serio o ipocrita che sia, è trattato in modo incompetente e ridicolo; pensiamo davvero che i governi eletti dall’enfasi possano risolvere i problemi della nostra organizzazione sociale? In qualche occasione, la Prima Repubblica sceglieva e dosava dei rallentamenti; la Repubblica di oggi, invece, non progredisce a causa dell’incompetenza e di tanta, tanta vanagloria.

Aggiornato il 28 marzo 2019 alle ore 18:11