Di Maio: “Salvini umiliato da Berlusconi”

Luigi Di Maio gioca a fare il democristiano e non risparmia attacchi a Matteo Salvini. Gli basta una parola per mandare in frantumi la trattativa per il nuovo esecutivo. Intervistato da Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, il leader del Movimento 5 Stelle ha sposato in tutto e per tutto la linea dura di Alessandro Di Battista: “Salvini è stato umiliato da chi gli contava i punti della dichiarazione”.

Il riferimento è ovviamente a Silvio Berlusconi, durante il discorso pronunciato dal segretario della Lega al termine del secondo giro di consultazioni. “I tatticismi di Salvini - ha osservato il leader M5s - sono evidenti, non ha fatto una bella figura venendo smentito da Berlusconi dopo la dichiarazione in cui apriva al M5S”. 

I rapporti tra leghista e grillino sembrano sempre più tesi. Risponde a Salvini che aveva detto in giornata: “Se vinco le regionali, governo in 15 giorni”. Lui replica: “Per aspettare i comodi di Salvini vuol dire che prima del 15 maggio non avremo un governo? Io ho proposto un accordo su due forni, ma aspetto ancora qualche giorno e poi uno di questi due forni si chiude”, è la minaccia.

Poi interviene sulla Siria e appare nettamente più dipendente dai poteri forti rispetto al competitor leghista. “Le dichiarazioni di Salvini sono irresponsabili perché sono state fatte da un palco durante una campagna elettorale. Ha fatto bene Gentiloni a non partecipare agli attacchi e se qualcuno pensa di usare la Siria per sganciare l’Italia dai suoi alleati storici e dalla Nato mi troverà sempre contrario”.

Giochi di guerra a parte, Salvini replica lapidario sul fronte interno: “Vuole governare con Renzi e con il Pd? Si accomodi...”. Il leader della coalizione del centrodestra aveva parlato durante un tappa della campagna elettorale in Molise. Stronca il ragionamento fatto dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in un’intervista a La Repubblica, su un governo di transizione che coinvolga tutte le forze politiche. Replica irritato ai veti di Di Maio sul centrodestra. Parte dalla chiusura al Pd: “A Calenda dico, mamma mia! Io dialogo con tutti, ma l’unico punto fermo è che con il Pd non si può fare nulla. Un governo con chi ha approvato la Fornero o vuole gli immigrati che cosa potrebbe fare?”.

E aggiunge: “No a un governo alla Monti, con tutti dentro per tirare a campare, un’alleanza dei bombardatori e lanciatori di missili”. Poi, a muso duro contro il capo politico dei 5 Stelle. “Quello che Di Maio giudica un danno, il centrodestra unito, è quello che gli elettori hanno premiato col voto il 4 marzo: chiedo al Movimento 5 stelle di avere rispetto per gli elettori”.

Aggiornato il 17 aprile 2018 alle ore 13:52