Si è consegnato in ostaggio a un terrorista che sapeva bene che lo avrebbe ucciso. Così è morto un eroe massone. Il tenente colonnello francese Arnaud Beltrame, “membro della Respectable Loge Jerome à l’Orient de Rueil-Nanterre” – come recita un comunicato della Grande Loggia di Francia, generalmente ignorato da quasi tutti i media francesi, italiani ed europei – era proprio un esponente della massoneria d’Oltralpe. Uno di quelli che nel partito dei vari Fico, Di Maio, Grillo e Casaleggio neppure avrebbe avuto il diritto di candidarsi al Parlamento. Uno di quelli che – nell’Italia sognata dalle varie Rosy Bindi – neanche avrebbe potuto compiere il proprio atto di eroismo in quanto semplicemente non avrebbe neanche potuto lavorare nelle forze dell’ordine.
Nell’Europa dei nuovi plebei cripto fascisti e cripto comunisti, degli esperti economisti candidati a posti ministeriali, laureati con il Cepu o a Malta nelle università di Vincenzo Scotti e Ortensio Zecchino, non ci sarà posto per chi con un atto di abnegazione – che almeno coloro che ha salvato non dimenticheranno facilmente – ha fatto vedere come si affronta a mani nude un terrorista islamico. Il tenente colonnello Arnaud Beltrame se n’è andato in silenzio e in tanti lo piangeranno. Tantissimi altri, in Italia come in Francia, orgogliosi della massoneria che non è affatto la sentina di tutti i vizi mondiali né la cripto genesi di crisi e speculazioni finanziarie, potranno dire a testa alta: “Così muore un fratello massone”.
E che un triplice fraterno abbraccio lo accompagni nel lungo viaggio verso il grande architetto dell’Universo.
Aggiornato il 26 marzo 2018 alle ore 10:33