Strasburgo, aula strapiena per l’udienza sul Cav

Si è conclusa nella tarda mattinata di ieri, alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, l’udienza sul ricorso presentato da Silvio Berlusconi contro la decadenza del suo mandato di senatore e la sua ineleggibilità, sancite in base alla Legge Severino. La seduta è stata tolta dalla presidente della Corte, Angelika Nussberger, dopo poco più di due ore dall’inizio. La Corte si è quindi riunita in camera di consiglio, ma una decisione è attesa non prima di diversi mesi, come consuetudine della Corte. Strapiena l’aula e le altre sale della Corte da cui era possibile seguire la seduta: 550 le persone accreditate per l’udienza, di cui una quarantina di giornalisti, in gran parte italiani ma anche provenienti da Francia, Germania e altri Paesi europei. Ad assistere sono arrivati gruppi di studenti, avvocati e giuristi da tutta Italia ma anche dall’estero. Presente anche una rappresentanza della Russia. 

Per il legale di Silvio Berlusconi, Edward Fitzgerald, nel caso del Cavaliere “la Legge Severino è stata applicata a fatti contestati per gli anni 1995-1998, quindici anni prima che la legge fosse adottata”. Berlusconi, ha aggiunto davanti alla Corte di Strasburgo, “è stato privato del suo seggio con un voto in un Senato composto a maggioranza da suoi avversari: non era giustizia ma un anfiteatro romano in cui una maggioranza di pollice versi o pollici in alto decidono se uno va su o giù”. “Il Governo italiano ha rispettato la Convenzione dei diritti dell’uomo, nessuna violazione può essergli attribuita”, ha detto invece il rappresentante del governo, Maria Giuliana Civinini.

Aggiornato il 23 novembre 2017 alle ore 12:52