Parisi torna a casa?

Cambio di rotta per Stefano Parisi, che dopo quasi un anno di “tour” elettorale in giro per l’Italia con il suo partito “Energie per l’Italia”, sembra aver scelto una nuova, o vecchia strada politica.

Stefano Parisi, ex candidato sindaco di Milano per la coalizione di centrodestra, aveva deciso di sfidare Forza Italia, in un primo momento non accettando l’incarico di segretario-commissario, che Silvio Berlusconi gli aveva offerto a luglio dello scorso anno, e in una seconda fase quando aveva scelto di fondare il suo partito e di creare cellule in tutta Italia chiamate “lampadine”. La strategia di Parisi sembrava quella di un dialogo con le forze del Centro Cattolico (in particolare con Maurizio Lupi, rappresentato in Comune a Milano da Matteo Forte), in discontinuità con la coalizione Forza Italia + Lega. L’ex candidato sindaco parlava di un progetto alternativo a un’alleanza con il leader Matteo Salvini: “Meglio soli che con questi compagni di strada” dichiarava lo scorso settembre. E poi è arrivato il dibattito sulla legge elettorale, le grandi manovre, i fuoriusciti dai partiti minori, il sogno di Parisi di creare un partito di centro, che però non sembrava suscitare grande entusiasmo tra il pubblico e i supporters dell’ex candidato sindaco, mentre dava grandi speranze a molti orfani di Mario Monti, che solo qualche mese fa si sono riuniti alla Camera dei deputati per presentare un progetto di legge elettorale insieme a Parisi. Tra questi Stefano Quintarelli (ex Scelta Civica, ex Civici Innovatori), qualcuno lo ricorda come il deputato che ha proposto disegni di legge contro le criptovalute e contro l’iPhone, e poi Antimo Cesaro, sottosegretario del Governo Renzi - Gentiloni, e ancora Ivan Catalano e Mara Mucci (ex M5S, ex Scelta Civica, ex Civici Innovatori).

Eppure qualcosa dev'essere andato storto in questo disegno, perché Parisi, verso la fine di maggio, ha iniziato a rilasciare dichiarazioni sempre più vicine a quelle di Lega e Berlusconi: dalla questione dei migranti, alla critica ferrea verso il Governo Gentiloni fino alla partecipazione dello stesso Parisi ad un convegno della Lega Nord organizzato a Piacenza.

Complice la vicinanza alle elezioni politiche, sembra che siano in atto nuove e inaspettate manovre, e forse nuovi obiettivi. Resta un dato: “Energie per l’Italia” non sembra aver “sfondato” nelle realtà locali, o almeno, non come si aspettava lo stesso Parisi. Pochi eletti nelle competizioni amministrative e una “campagna acquisti” di deputati e senatori che non sembra aver portato nella stalla di “Energie per l’Italia” grandi cavalli di razza.

Restano da vedere le ultime mosse prima del voto: un dialogo ripristinato con Silvio Berlusconi (che si era tenuto distante per molto tempo dall’ex candidato sindaco), o una nuova, inaspettata alleanza con il progetto politico di Salvini?

Aggiornato il 20 luglio 2017 alle ore 22:00