Regione Lazio, centrodestra cerca un “anti-Zingaretti”

Una candidatura “credibile”, “che dia speranza ai cittadini”, che “emozioni” e che sia frutto di “una sintesi politica” sullo sfondo di un programma condiviso. In vista delle Regionali del 2018, nel centrodestra della Regione Lazio sono grandi manovre alla ricerca di un nome per conquistare il palazzo di Via Cristoforo Colombo. E qualcuno, è emerso ieri da una conferenza stampa dei capigruppo del Consiglio regionale, non esclude la possibilità di ricorrere alle Primarie di coalizione.

Nomi ne circolano - il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, il dirigente E parlamentare di FdI Fabio Rampelli, tra gli altri - ma per ora nessuno si sbilancia. Il modello intanto è la Liguria, dove si è trovata una sintesi politica che è riuscita a espugnare Genova e La Spezia. “Primaristi convinti a tutti i livelli” in FdI, sottolinea il capogruppo Giancarlo Righini, e anche Pietro Sbardella, fittiano, troverebbe giusto che un candidato “che piaccia a tutti sia scelto da chi lo deve eleggere”.

Francesco Storace, leader del Mns, considera le Primarie “una modalità, ma se si trova una candidatura perché farle? A fronte dell'astensione servono candidati in grado di emozionare e portare la gente ai seggi”. Più tiepida Forza Italia: “È giusto che la sintesi sia politica - dice il capogruppo Antonello Aurigemma - nel confronto e non nei tatticismi”.

Aggiornato il 29 giugno 2017 alle ore 13:48