“Il Sud paga le scelte di un governo nemico delle esigenze meridionali”

“Il Mezzogiorno d'Italia avrebbe meritato almeno un titolo in questa cosiddetta ‘Manovrina’. Purtroppo, il Sud continua a pagare le scelte di un governo nazionale nemico delle esigenze meridionali. Per queste ragioni, è inevitabile negare la fiducia ad un provvedimento lontano dai bisogni reali del Paese”.

Così il senatore Giovanni Mauro, segretario alla Presidenza del Senato, intervenendo stamattina in Aula, nel corso delle dichiarazioni di voto per il gruppo Gal, in merito alla conversione del decreto-legge n. 50.

Secondo il senatore Mauro, “il governo accusa una mancanza di visione del futuro per il nostro Paese. Nel provvedimento si registra la totale assenza delle misure a sostegno della crescita. E del Mezzogiorno d'Italia, in particolare. Un esempio della miopia del governo è rappresentato dalla sottoscrizione delle nuove vie della seta, per le quali sono state ipotizzate come asse dello sviluppo i porti di Livorno e di Trieste. Piuttosto che individuare i porti della Sicilia, che rappresentano la piattaforma logistica naturale nel Mediterraneo”.

Per il senatore Mauro, “il governo dimostra di non avere a cuore il progresso del Mezzogiorno. L'esecutivo è interessato ad aderire solo alle logiche di tipo imprenditoriale e finanziario, anziché a quelle volte ad uno sviluppo complessivo. Frattanto, le nostre imprese, soprattutto agricole, continuano a subire la concorrenza sleale internazionale”.

Il senatore Mauro sostiene che “i governi del centrosinistra siano dediti solo all'alta finanza e alle banche. Piuttosto che parlare di accesso al credito, il centrosinistra ha mostrato interesse a risolvere esclusivamente i problemi di ripianamento degli istituti bancari. Ma di finanza non si vive. Con la finanza si arricchiscono pochissime persone. Solo il lavoro e la produzione possono salvare il nostro Paese. E in Italia, anche se il governo non vuole comprenderlo, il lavoro e il reddito viene prodotto dalle famiglie e dalle piccole e medie imprese. Ma, purtroppo, le famiglie e le piccole e medie imprese le sono grandi assenti di questo decreto. Le nuove tasse che introduce il provvedimento non vanno nella direzione del sostegno di questi settori strategici per lo sviluppo. Un esempio? Mentre noi discutiamo, purtroppo non è stato mai affrontato il problema delle aste giudiziarie. Intere famiglie, soprattutto al Sud, a causa di contingenze economiche, si trovano improvvisamente private della propria abitazione, perché non riescono a coprire i debiti contratti con le banche. A Vittoria, in provincia di Ragusa, due donne, Rosetta Piazza e Piera Donzelli, per diverse settimane, sono state protagoniste di uno sciopero della fame, per protestare contro la vendita all'asta delle loro case e delle loro aziende agricole. Ho espresso la mia solidarietà alle donne e agli agricoltori vittoriesi, vittime di questa ingiustizia. La verità è che ci troviamo davanti ad un autentico scandalo. E il governo su questo tema che fa? Tace. D'altro canto, gli istituti di credito che si trovano in difficoltà vengono prontamente salvati. Sono convinto che su tali questioni non si debba assolutamente abbassare la guardia”.

Aggiornato il 15 giugno 2017 alle ore 18:04