La maledizione politica (Capitolo 85) - La politica è appestata da decenni e possiamo parlare di parassiti, zecche e insetti, come se fosse una pianta ammalata; è una realtà ormai antica che non accenna a finire e che fornisce "frutti marci" da troppo tempo.
Ha una natura criminale, scopi subdoli, ipocriti e disonesti, inoltre, tanto centrali quanto periferiche, genera istituzioni arroganti, marce, incapaci e prepotenti. La vergogna della politica italiana merita ormai la punizione, il castigo e la condanna divina! Fatta fuori la classe politica dei “grandi vecchi”, è arrivata anche una moltitudine di “giovani” impreparati e inconsistenti, che non sono minimamente riusciti a ricostruire nel popolo lo stimolo della curiosità, se non proprio quello della fiducia nella cosa pubblica.
Sia la Destra sia la Sinistra hanno avviato la loro ipocrita corsa verso il Centro non, come era inizialmente sembrato, per dare ragione alla conferma della democrazia quale forma di rispetto del popolo, ma per rimanere comunque abbarbicati, nonostante mossi da narcisismi, egoismi e altri mille squallori umani, al vizio del potere.
Da un canto, sedicente paladina delle classi deboli, la Sinistra ha finito con lo snocciolare il più interminabile rosario dei fallimenti politico-popolari; dall’altro, sebbene in possesso di contenuti meno enfatici, la Destra si è tanto sfaldata da non riuscire a portare via il testimone neppure a una Sinistra che non è mai stata così prossima al nulla, come in questo momento. Sulla passerella della politica, quando va bene, scorre un bla-bla-bla ipocrita e insopportabile; quando invece va peggio, scorre una cafoneria e una grossolanità che solo qualche allocco può confondere ancora col coraggio del parlare chiaro.
Nonostante si sia toccato il fondo da lunghi anni e nonostante lo si continui e raschiare, non s’intravvede, neppure in lontananza, il più piccolo barlume di una sorta di primavera che possa annullare o quantomeno limitare quello schifo che è ormai diventato la normalità della politica. Per contro, come in una beffa, esiste un mare di sedicenti leader popolari che si auto incensano mentre tentano di darsi sorte “lanciando” presunte novità che sono solo inconsistenti e vanagloriosi proclami. Da una parte siamo, chi corrotto e chi inconsapevole, complici della vergogna istituzionale accennata, mentre dall’altra continuiamo a dare credito alla politica popolare dei “sacchi vuoti”.
Cosa accadrà? Semplice, non sappiamo organizzare nulla perché siamo un popolo che sciorina mille idee a cui non affianca mai una strategia efficace, dunque, il destino ci condurrà dove vorrà. Non siete d’accordo? Ok, aspettate le politiche in arrivo e vedrete. Deve essere il popolo a capire come avvicinarsi alla politica per migliorare la democrazia... ma per questa meravigliosa evoluzione sociale e popolare, ci vorrà ancora moltissimo tempo. Creata la disaffezione popolare, si è come spenta la fiducia politica su tutto; la politica vera, la politica alta, la politica che coinvolge e appassiona, è intanto morta.
Aggiornato il 09 giugno 2017 alle ore 21:39