Cronaca di un Congresso (Parte N - Capitolo 83) - Nessuno s’illuda, anche nel capitolo n.73 (Cronaca di un congresso - parte M) si fa presente che nei congressi dei partiti, la democrazia non esiste e non si esita a bloccare con ogni mezzo e senza scrupoli, chiunque non “obbedisca” o non si allinei. La democrazia, la nostra democrazia italiana, è usata esclusivamente come attrazione esteriore ed è in mano a impostori se non a criminali incalliti. Il contatto umano con la gente è finito e i congressi dei partiti pilotano la scelta elettiva su dirigenti esperti nella generale organizzazione del voto di scambio, piuttosto che su dirigenti in grado di meritare la fiducia popolare.
In chiusura del capitolo n.68 (Cronaca di un congresso - parte L), si riportava che il sistema per “scegliere” il presidente, il segretario e gli altri “garanti” dell’assise congressuale, è semplice ... chi sale sul palco propone i nomi a suo tempo stabiliti nel tavolino del preordino dei congressi, dunque, l’assemblea acclama. Svolte le prassi e le messinscene descritte nei precedenti capitoli dedicati alla “cronaca di un congresso”, ecco che il primo oratore del partito celebrante, sale sul palco e prende la parola; ma chi è la gente seduta in sala? A parte i “pleonastici” già descritti in altre occasioni, quella gente è “la crema della crema” di tutti i tesserati, specialmente quelli dei “Pacchettari” (capitolo n.18). I congressi eleggono i dirigenti di partito e sono proprio i dirigenti che a loro volta si inseriscono e inseriscono i loro uomini nelle istituzioni e nei “Postifici”... (capitolo n.7), ricordate?
Dal potere legislativo a quello esecutivo, dai manovratori di ruolo in ogni settore, ai burattini di turno, tutto prende forma lì, proprio nei congressi ... ma pochi lo sanno. In quell’assise, se anche fossero presenti tutti i tesserati, si conterebbe meno dell’uno per cento della popolazione anagrafica residente, ma l’elenco dei tesserati (vedi capitoli n.5, n.6, n.14, n.18, n.20, n.21, n.22) è sempre un “concetto vago” e alla fine, in quella sala, il popolo è rappresentano in misura dello zero virgola per cento. In quella sala, sono seduti corrotti e aspiranti corrotti; sono seduti alcuni dei soliti ingenui e l’eventuale disobbediente non disposto ad allinearsi e pronto a scontrarsi con qualche “capo”, si troverebbe inesorabilmente ostacolato dalla desolazione etica di quello scenario.
Eppure, paradossalmente, è già tanto che si parli di gente seduta in sala; oggi, infatti, c’è chi offende la democrazia con i “web-congressi”; non stiamo certo disapprovando la modernità ma denunciamo che molte “novità tecniche” siano spudoratamente usate per soggiogare la gente, invece di garantirla; oggi, i “congressi telematici” sono una truffa. Inoltre, qui in Italia, proprio per “contrassegnare” i tesserati che avranno il diritto di voto congressuale, c’è chi ha “inventato” la qualifica di socio attivista; lo sapevate?
Parleremo presto di come si presentano le liste nei congressi.
Aggiornato il 27 maggio 2017 alle ore 07:52