Il giudice armato per legittima difesa

Angelo Mascolo è un signore di 65 anni che di mestiere fa il magistrato al Tribunale di Treviso e che alcune settimane fa, con una lettera, ha reso pubblica la sua posizione sulla legittima difesa. Posizione chiara, anzi chiarissima: “Lo Stato non c’è, d’ora in poi andrò in giro armato”. Apriti cielo. L’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) del Veneto il giorno seguente ha scritto una nota, affermando che “i magistrati veneti credono profondamente nello Stato” e definendo le parole del giudice “disfattiste”. Il Consiglio Superiore della Magistratura, invece, ha disposto l’apertura di una pratica per accertare se ricorrano le condizioni per una procedura di trasferimento d’ufficio nei confronti di Mascolo.

“Il problema della legittima difesa - si legge nella lettera del magistrato - è un problema di secondo grado, come quello di asciugare l’acqua quando si rompono le tubature. Il vero problema sono le tubature e, cioè, che lo Stato ha perso completamente e totalmente il controllo del territorio, nel quale, a qualunque latitudine, scorrazzano impunemente delinquenti di tutti i colori, nonostante gli sforzi eroici di poliziotti anziani mal pagati e meno ancora motivati dall’alto e, diciamolo pure, anche dallo scarso rigore della magistratura”.

Insomma, il giudice di Treviso ha avuto il coraggio di scrivere quello che pensa, senza pensare troppo alle conseguenze che le sue parole potevano provocare negli alti piani della magistratura.

Dottor Mascolo, cosa lo ha spinto a scrivere questa lettera?

“Alcune sere fa, tornando da una cena, ho avuto la cattiva idea di sorpassare una Bmw. Qualcuno a bordo si è offeso, ed è cominciato un inseguimento a colpi di fari abbaglianti e di preoccupanti avvicinamenti. Fortunatamente ho incontrato una pattuglia dei carabinieri, altrimenti non so come sarebbe andata a finire. È stata la prima volta che ho provato davvero paura. Per questo ho scritto una lettera per spiegare che lo Stato è assente nel garantire la sicurezza del cittadino”.

Una presa di posizione forte per un magistrato...

“Pago due terzi del mio stipendio in tasse, avrò il diritto di dire come la penso? Non solo, ma d’ora in avanti quando uscirò la sera porterò dietro la pistola per sentirmi più sicuro in caso di aggressioni. Poi è chiaro che se uno è armato e viene aggredito gli conviene scappare, altrimenti va incontro al peggio”.

Quindi possiede il porto d’armi?

“Sì, ho una pistola di piccolo calibro che non ho mai usato”.

L’Anm ha subito preso le distanze da questa sua posizione definendola “disfattista”.

“Ho depositato proprio l’altro ieri (martedì 4 aprile, ndr) la querela contro l’Anm per le parole che ha usato nei miei confronti. Non rinnego niente di quello che ho scritto”.

Pare che anche il Csm abbia avviato un procedimento di trasferimento per “incompatibilità ambientale”.

“Mi risulta strano pensare di non essere compatibile con il Veneto”.

Secondo lei c’è bisogno di una nuova legge sulla legittima difesa?

“La legge attuale di per sé non è sbagliata. C’è solo da cambiare un aspetto: eliminare l’eccesso di legittima difesa. Qualunque danno fisico una persona causa a un intruso nella propria casa, dovrebbe essere legittimo”.

Cosa ne pensa del caso di Budrio?

“I commercianti non dovrebbero mai opporre resistenza durante una rapina, ma alzare le mani e consegnare l’incasso. Diverso se succede all’interno delle mura di casa. La proprietà è inviolabile”.

Aggiornato il 08 maggio 2017 alle ore 13:15