La Sinistra realtà

Tentativo malriuscito dei rottamati di demolire il rottamatore: Matteo Renzi.

Un piano che era stato ben preparato da parte dei comunisti, i quali, promettendo a Michele Emiliano la segreteria del Partito Democratico, pensavano di ricostituire il vecchio Partito Democratico della Sinistra (Pds). Come spesso gli è successo in passato, avevano fatto i conti senza l’oste, cioè Renzi, il quale, forte della sua ben nota intraprendenza, ha posto in essere la classica strategia democristiana che prevede le dimissioni da segretario e al contempo l’immediata candidatura alla stessa funzione; in tempi rapidi per la celebrazione del congresso e in tempi altrettanto rapidi per affrontare le primarie.

I comunisti, che nel frattempo avevano portato dalla loro parte il Governatore della Puglia, preso atto delle dimissioni di Renzi e della sua strategia, sono rimasti di stucco e spiazzati, avendo perso la possibilità per salvare le loro poltrone e la pensione di giungere a fine legislatura e al contempo di porre a capo della segreteria del Pd un loro prescelto. Non si sono resi conto che Renzi, sfruttando le sue indubbie doti politiche, li ha di nuovo rottamanti, provocando una scissione fortemente voluta dall’ex Premier (al di là delle ipocrite dichiarazioni fatte) e dando luogo al classico partito centrista che può benissimo mantenere lo stesso simbolo.

Ora non vorrei che Silvio Berlusconi - che nel frattempo era andato a cena con Michele Emiliano nei confronti del quale non nasconde simpatia - si illudesse più di tanto pensando a un declino di Renzi. Il successo del nuovo Pd è legato proprio all’abilità del “pifferaio fiorentino” che ha sottratto tanti voti al centrodestra, fra l’altro destabilizzandolo attraverso i vari Alfano, Verdini e Casini, e continuerà a sottrarli in numero sempre maggiore qualora continuasse a promettere ciò che non ha mai mantenuto: l’abolizione definitiva di Equitalia e la riduzione drastica delle tasse. A quel punto il popolo dei moderati, persa la fiducia nel centrodestra di Berlusconi per i tanti errori fatti e una volta preso atto dell’allontanamento dei comunisti dal Pd, potrebbe anche turarsi il naso dando il voto a Renzi.

Questa è la realtà, e non prenderne atto perché fuorviati dai tanti scribacchini legati da tempo ai poteri forti che la mistificano, è davvero da sprovveduti. Ormai le espressioni tipo “populisti”, “sovranisti” o “antieuropeisti” utilizzate dai vari Emiliano, Bersani e Orlando per offendere chi ama la Patria e chi è orgoglioso di appartenere alla Nazione dove è nato, fanno parte di un carattere subculturale proprio di chi cantando “bandiera rossa” o “bella ciao” pretendeva di assoggettare l’Italia all’Unione Sovietica e oggi pretende di assoggettarla all’Unione europea dominata dalla troika. Per fortuna la maggior parte del popolo italiano, pur assistendo allo squallido spettacolo offerto dalla politica nostrana, non intende rinunciare alla propria sovranità e lo dimostrerà a breve con il voto.

Aggiornato il 07 aprile 2017 alle ore 18:12