Si scrive poco della campagna elettorale di Marco Cappato, ex eurodeputato, ora candidato sindaco a Milano con i Radicali. Eppure la sua campagna non è per niente “silenziosa”. Dai sit-in davanti ai maggiori quotidiani nazionali, alla polemica con Assolombarda, rea di averlo escluso dal confronto candidati. L’asso nella manica Marco Cappato l’ha calato l’altro ieri, con una conferenza stampa infuocata, presentando la sua prima vera azione di rottura: un esposto alla Procura della Repubblica per richiedere che venga fatta chiarezza sui conflitti di interesse del candidato della coalizione Partito Democratico.
Il settimanale Panorama aveva infatti presentato un’inchiesta in cui veniva evidenziata la possibile ineleggibilità di Sala a causa di un vizio di forma nel processo di presentazione ed accettazione delle dimissioni da Commissario Expo. Sala aveva sì presentato le dimissioni, ma a queste non era seguito alcun provvedimento del Governo per eleggerne il successore. Un errore, voluto o meno, che porta il candidato ad essere ancora detentore del ruolo. La prova tangibile del suo ruolo de facto - anche a seguito delle dimissioni - sostengono i Radicali - è molto semplice: Beppe Sala aveva svolto alcuni compiti “propri” del ruolo di commissario tra cui la rendicontazione del progetto, presentata due settimane oltre le dimissioni.
I Radicali, con il supporto dell’avvocato e candidato Andrea Gullo, sostengono inoltre che la vera incompatibilità di Beppe Sala è quella che emerge dal conflitto di interessi che esisterebbe tra il ruolo di sindaco e l’incarico - tuttora esistente - nel Consiglio di Amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti. La Cdp è l’ente controllato dal ministero dell’Economia e delle Finanze che, tra le diverse funzioni, ha anche quella di concordare ed elargire prestiti finanziari ai Comuni italiani (altra incompatibilità). Cassa Depositi e Prestiti è infine azionista di Sea, che gestisce gli aeroporti milanesi. Quella Sea che Sala vorrebbe vendere, se eletto sindaco.
L’ennesimo conflitto di interesse - sottolineano i Radicali - è ancora più evidente: Sala sarebbe azionista di Sea, nel ruolo di consigliere del Cda di Cassa Depositi e Prestiti, e al tempo stesso venditore delle quote come sindaco di Milano. Una situazione ingarbugliata e poco chiara, che merita le precisazioni degli enti competenti. L’esposto contro Sala è stato inviato, i destinatari sono la Procura della Repubblica, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e l’Autorità Nazionale Anticorruzione. Il rischio, dicono i Radicali, è che a Sala, se eletto, gli venga contestata l’ineleggibilità. Un film già visto nel 2010, quando i Radicali impugnarono l’elezione di due candidati al Consiglio regionale della Lombardia, ottenendo il consenso dei fori competenti. La campagna dei Radicali ottiene meritatamente la visibilità ricercata ma, dice Marco Cappato: “Noi preferiremmo parlare della nostra proposta politica”.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:51