Il volo sinistro del gabbiano Idv

Ebbe a dichiarare in un recente passato: “Mi candiderò alle elezioni europee perché voglio riportare l’Italia dei Valori in tutte le istituzioni”.

Poi provi a digitare nel motore di ricerca de “La Repubblica” (lo abbiamo fatto intorno alle 23 di venerdì scorso) la combinazione “Liste europee di Pietro” ed i primi tre risultati conseguenti sono sorprendentemente i seguenti: “Algeria, stravince Bouteflika”. Un paradosso, non tanto per quelle ultime quattro lettere che riportano alla mente più un Cavaliere che non un magistrato che va girando con una scatola di scarpe in mano, quanto perché riporta la notizia di una vittoria schiacciante a dispetto degli esiti elettorali ottenuti di recente dal gruppuscolo che fu di Di Pietro; secondo risultato della ricerca: “Garcia Marquez, il ricordo di Rosi”. Il decesso (reale) di un intellettuale di successo e quello (politico) di un politicante qualunque: prima o poi i miti - reali o fabbricati che siano – scompaiono; terzo risultato: “Lega Pro, l’under 18 si congeda dal Kenia con una vittoria”. A differenza del nostro che si è invece fatto congedare da un’inchiesta di Milena Gabanelli.

Morale della favola. Di Pietro non è candidato - e il Parlamento Europeo, di ciò, gioisce a prescindere, quantomeno per il dialetto usualmente utilizzato dal medesimo - e il suo partito lo ha ignorato guardandosene bene dal candidarlo alle consultazioni europee di maggio. Intanto, il gabbiano simbolo dell’Idv vola sopra la testa dell’ex pubblico ministero con fare sinistro: almeno un escremento in testa, da quel volatile irrispettoso e nel contempo deluso, prima o poi c’è da aspettarselo.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:20