«Accogliamo con favore le prese di posizione del ministro Cancellieri sul Daspo per i manifestanti, proposta che abbiamo rilanciato noi come sindacato nei giorni scorsi. Nel contempo, al ministro e al Governo tutto ribadiamo l’indisponibilità delle donne e degli uomini delle forze di polizia a essere schedati in ordine pubblico con un numeretto o una matricola». «Piuttosto - afferma Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap - schediamo i manifestanti... Il Daspo per i manifestanti, peraltro, può essere solo un primo passo. Occorre introdurre il fermo preventivo per i violenti noti ai nostri archivi, già previsto in passato dalla legge Reale...».
Le parole del segretario Sap Tanzi sono perfettamente in linea con quelle del capo della Polizia Manganelli: «Nelle piazze oggi le insidie vengono dall’area antagonista, dall’area anarco-insurrezionalista in particolare, che rappresenta una sorta di terrorismo odierno», ha affermato Manganelli ai microfoni di Ballarò. «Noi non abbiamo più un terrorismo di area brigatista o di area marxista-leninista, abbiamo invece espressioni dell’anarchismo più spinto, quello che verte verso l’insurrezionalismo. È questo il problema». «Abbiamo delle investigazioni condotte dall’Arma dei carabinieri e dalla polizia nel nostro Paese che dimostrano che le cellule di cospirazione di fuoco (un’organizzazione greca di anarchici, ndR) - ha aggiunto Manganelli - hanno proposto in alcuni paesi tra cui la Spagna, l’Italia e alcuni del Sud America di formare una sorta di network e di scambiarsi linee programmatiche e favori operativi».
Intanto alcuni beninformati ci dicono che qualche settimana fa, dopo i vari attacchi informatici del gruppo “Anonymous” nonché la diffusione d’informazioni d’intelligence da parte dei seguaci europei di Wikileaks, si sarebbe tenuto un vertice tra responsabili della sicurezza delle multinazionali europee, dirigenti dei servizi e ministri europei dell’interno: tutti questi rappresentati dei “poteri forti” sarebbero convenuti su una sorta di programma a spicchi d’arancia, ovvero asportare lentamente e con provvedimenti mirati un pezzo di libertà per volta nei paesi componenti l’Ue. In questo quadro si potrebbero ravvisare non solo divieti di manifestazioni e d’espressione di libertà d’opinione in rete ma, soprattutto, le nuove normative sulla stampa volute dalla politica.
Intanto Mario Monti, Elsa Fornero, Corrado Passera, Annamaria Cancellieri e Paola Severino sarebbero i principali obiettivi italiani del network di “disobbedienza sociale”. E Milano vederebbe di giorno in giorno crescere il consenso giovanile verso il centro sociale il Cantiere, i “Corsari” e gli anarchici. Diversa la situazione romana, in cui orbitano solo «gregari della lotta di piazza».
Ma si può arrestare o schedare un giovane solo perché sospettato d’anarchia o per essersi dichiarato platealmente contro Monti? Secondo alcuni consiglieri del ministro dell’Interno, si dovrebbe cominciare a schedare i dissidenti, per «chiudere il cerchio sugli autori degli scontri di sabato scorso». Per sabato prossimo si prevedono scontri ancora più forti, ed alcuni parlamentari chiedono la legge Reale (detenzione in attesa di processo) per far fronte ad eventuali rivolte.
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:00