Vivremo in un mondo in mano all’Intelligenza artificiale?

L’Intelligenza artificiale è senz’altro uno degli argomenti che più hanno interessato il dibattito pubblico negli ultimi anni, anche grazie alla varietà delle sue possibili applicazioni. La sua eccezionale versatilità, tuttavia, costituisce anche un ostacolo alla piena comprensione di uno strumento che, essendo adattabile a campi estremamente diversi tra loro, possiede potenzialità che sfuggono anche agli esperti dei singoli settori nei quali viene utilizzato. Al contrario, anticipare le potenziali evoluzioni dell’Ia richiede una profonda comprensione di dinamiche sociali, economiche e politiche per studiare come questi tre ambiti del vivere comune interagiscano tra loro nel momento in cui si diffonde una tecnologia in grado di replicare, almeno all’apparenza, il pensiero umano. In realtà i cosiddetti Large Language Models, sui quali si basa l’Intelligenza artificiale generativa (ossia quella in grado di generare testi, immagini, musica e altri media sulla base di indicazioni che le vengono fornite), non consentono di comprendere e ragionare sulle questioni che le vengono poste, ma si limitano a mettere in relazione tra loro le informazioni di cui dispongono per fornire risposte per mezzo di processi statistici. Questo è un limite intrinseco degli strumenti di Intelligenza artificiale attualmente diffusi, ma non ne toglie l’utilità in molti campi.

A giugno, la multinazionale statunitense di consulenza strategica McKinsey & Company ha pubblicato un’analisi intitolata The economic potential of generative Ai – The next productivity frontier (Il potenziale economico dell’intelligenza generativa — la nuova frontiera della produzione). Lo studio riporta che l’adozione di sistemi di Intelligenza artificiale nelle aziende è più che raddoppiato negli ultimi cinque anni. L’Intelligenza artificiale viene utilizzata, per esempio, nel marketing, al fine di migliorare le interazioni con la clientela e identificare aree di business con elevato potenziale di crescita. Lo ha dimostrato Adidas, con la creazione di una scarpa disegnata sulla base dei gusti dei consumatori e sulle tendenze del mercato ricavando tali informazioni tramite l’Ai, che ha impiegato anche nell’App per migliorare le esperienze di acquisto dei suoi clienti. Expedia ha annunciato l’adozione dell’Intelligenza artificiale per aiutare i suoi utenti a organizzare viaggi, dalla scelta della destinazione all’individuazione delle migliori attività da svolgere sul posto.

Come spesso accade quando viene introdotta una nuova tecnologia, risulta difficile analizzare razionalmente tutte le conseguenze che questa comporterà, e l’opinione pubblica si divide tra chi immagina scenari futuristici che solleveranno l’uomo dalle sue fatiche quotidiane e chi, al contrario, teme un avvenire distopico ne quale l’umanità perderà tratti della sua identità a favore di un potere sempre più in mano a strumenti fuori dal nostro controllo. Naturalmente queste sono entrambe visioni estreme e semplificatrici, ma dimostrano la difficoltà nella comprensione di uno strumento che può investire potenzialmente quasi ogni ambito della nostra vita. Tra i rischi più comunemente associati all’Intelligenza artificiale rientrano la manipolazione delle informazioni e la diffusione di fake news.

Inoltre, piattaforme come Bloomberg hanno sviluppato chat che basano la loro capacità di fornire risposte sull’elaborazione di notizie e dati relativi al mercato finanziario, con l’obiettivo di fornire supporto alle scelte di investimento degli utilizzatori. I processi statistici che consentono ai sistemi di Intelligenza artificiale attualmente esistenti di elaborare le informazioni di cui dispongono e fornire risposte differiscono in modo sostanziale dai metodi valutativi degli operatori tradizionali, quindi è possibile ipotizzare cambiamenti poco prevedibili anche nel settore finanziario, con conseguenze ancora più difficili da anticipare per l’economia in generale. Qualunque evoluzione dovessero avere le intelligenze artificiali, è fondamentale un coordinamento a livello internazionale tra esperti in settori diversi tra loro per valutarne l’impatto sui vari aspetti della collettività, dalla psicologia alla finanza internazionale; dalla sociologia all’informazione fino alla gestione delle imprese.

Aggiornato il 18 luglio 2023 alle ore 12:56