Nella road map di Draghi il filo conduttore è la digitalizzazione

Una scaletta precisa, pochi e determinati passaggi. Il premier incaricato Mario Draghi ha già delineato la scaletta delle priorità nel discorso al Quirinale. “La consapevolezza dell’emergenza richiede risposte all’altezza della situazione” ha premesso l’ex presidente della Banca centrale europea (Bce) consapevole del momento estremamente delicato che il Paese sta affrontando, aggiungendo subito dopo le linee da seguire con ordine di priorità: completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani dei cittadini, rilanciare il Paese.

Come fare per raggiungere gli obiettivi appena elencati, Draghi lo ha spiegato un attimo dopo: “Abbiamo le risorse straordinarie dell’Unione europea – ha detto – risorse che ci consentiranno di fare molto per le giovani generazioni e per il rafforzamento della coesione sociale”. Sì, la risposta alla crisi più feroce che ha colpito la nostra società ha un nome: Next Generation Eu, un piano senza precedenti, un pacchetto di riforme destinato a superare la crisi, colmando al contempo il gap italiano in materia di digitalizzazione.

Non è un caso, infatti, che il filo conduttore, di quello che è stato ribattezzato il nuovo Piano Marshall, passi attraverso utilizzo di nuove tecnologie, interventi strutturali, progetti di rilancio digitali. In quest’ottica la digitalizzazione non è più una mera opportunità, un valore aggiunto, ma diventa elemento basilare per la crescita di ogni settore. Una lezione questa che in tempo di pandemia, purtroppo, abbiamo imparato tutti: se c’è stata risposta, è arrivata proprio grazie alla digitalizzazione. Ora l’Europa ci indica il percorso da intraprendere e mette a diposizione del nostro Paese anche le risorse. Non ci sono più alibi, quindi. E anche il premier incaricato Draghi lo ha ricordato nel suo primissimo discorso.

(*) Presidente di Aidr (Associazione italian digital revolution)

Aggiornato il 05 febbraio 2021 alle ore 13:34